Martedì 18 gennaio 2022 ore 15:00 su piattaforma Zoom
incontri seminario a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee e il Liceo Scientifico “Giovanni da Procida” Salerno
Sul tema “Il Mediterraneo delle donne – le storie e la storia di un mare”, Valentina Farraiuolo (musicista, autrice e cantante) terrà una lectio su “Il tamburo, la donna e il mare”.
La lectio si svolgerà su piattaforma Zoom e l’incontro sarà coordinato da Beatrice Sica e Rita Felerico.
Nota a cura di Rita Felerico
Valentina Ferraiuolo, musicista, percussionista, cantautrice ci ha accolto nell’Auditorium Santa Lucia insieme a Domenico de Luca, musicista chitarrista suo compagno di vita. L’auditorium è l’ ultimo traguardo di una percorso di ricerca e di studio che ha visto Valentina protagonista di tante iniziative di formazione, di sperimentazione , di impegno sociale e civile . Il tamburo è lo strumento che le ha consentito di approfondire, scoprire e amare una sapienza popolare tramandata soprattutto oralmente, spesso trascurata a cui non si pone giusta attenzione e importanza. La musica popolare dona voce a chi difficilmente può esprimersi, ai deboli, a chi subisce violenze e soprusi.
Il femminicidio Valentina ha pensato di contrastarlo dando vita ad una Associazione, Tamburo Rosso, che si avvale di uno slogan molto coinvolgente: “la pelle del tamburo è l’unica che puoi percuotere”. L’Associazione è una rete al femminile, invincibile, e il tamburo – strumento suonato in primis dalle donne, tutto femminile – rappresenta la circolarità della vita, lega le culture del Mediterraneo perché tante sono le parole, i concetti comuni che appartengono ai popoli che abitano questo mare. Il tamburello italiano è molto amato nel mondo.
Valentina ha collaborato con tanti nomi importanti della nostra musica, De Gregori, Carmen Consoli, Luca Barbarossa ed è stata fino a poco tempo fa membro dell’Orchestra Popolare Italiana del Parco Auditorium della Musica di Roma ma poi ha deciso di approfondire il senso della musica popolare e soprattutto anche i testi, che sono vere e proprie denunce fatte in modo preponderante da tante voci femminili; la musica popolare insegna e arriva a diffondere un repertorio accessibile a tutti e denuncia non usando la violenza, ma attraverso concetti quali la bellezza, la gentilezza, valori ‘umani’.
Il mare, la seta, le olive. Un progetto ‘Le donne di Gaeta’, da lei ideato, è proprio teso a valorizzare come l’ elemento mare e i tipici prodotti del Mediterraneo siano un collante per recuperare proprio quel senso e quei concetti di umanità dal quali ci stiamo allontanando. Ogni paese, ogni borgo ha la sua tradizione di canti e danze che andrebbe quantomeno tutelata. Gabriella di Prospero di Sezze , per esempio, è una giornalista ha raccolto gran parte del patrimonio canoro dei monti Lepini. Valentina ce ne offre una emozione con il canto sono nata sfortunata perché sono donna dove le donne, senza armi e più forti delle colonne, con il tamburello, che è scudo, difendono i loro ruolo e i loro diritti, insieme a quelli dei più deboli.
C’è anche un’altra faccia della musica popolare; molti canti sono propiziatori e insieme preghiere. Le donne venivano chiamate quando era finita la semina, per buon augurio, ma erano considerate anche streghe erano chiamate però in ambo i casi per curare l’anima. Questo rappresenta il dualismo insito nelle tradizioni : canti propiziatori, superstizione, riti da un lato, devozione, fede e speranza dall’altro, speranza intesa come forza per riportare il desiderio nel futuro. I canti alla Madonna sono proprio richieste di aiuto per chiedere la forza giusta per condurre una vita giusta.
L’esperienza della pandemia Valentina l’ha vissuta come momento per ripartire da una nuova coscienza , da nuove consapevolezze,e nel periodo di lockdown più duro ha dato vita ad una trasmissione radio ‘Voce e’ popolo per diffondere la cultura della musica popolare e dare voce a tanti bravi e famosi interpreti in periodo di covid, meno ascoltati e posti più nell’angolo.
La musica popolare attinge ai riti ancestrali di una comunità, è spontanea, mostra le nostre radici e non bisogna banalizzarla : forse se raggiugesse la fama della così detta musica leggera non sarebbe consona al suo messaggio e si perderebbe anche il legame stretto che ha con la danza; danza e musica sono in un meraviglioso connubio e la danza popolare si avvale, come la musica, della spontaneità di chi la pratica e del ritmo ancestrale che l’accompagna.
I più significativi progetti messi in atto:
- Realizzazione dell’Auditorium ubicato in una chiesa del VIIsec. ,
da tempo abbandonata, all’interno del borgo antico di Gaeta - 2 spettacoli, uno sulle donne – streghe e uno sul frutto dell’oliva
- Laboratori con i disabili – progetti di inclusione
- Proposte didattiche per le scuole di ogni ordine e grado
- Impegno artistico che è anche sociale di uno strumento e di chi lo suona
Il tamburo è l’unico strumento – per il suo ritmo vitale – lontano dal web
e dalla digitalizzazione
Il tamburo – strumento evocativo, padre della batteria – non può essere
elettronico e non è riproducibile .
n.b. per approfondire si consiglia di ascoltare la registrazione, consultare
il sito e i collegamenti youtube di scuola tamburo rosso.