Carissime/i del Café Philo – Napoli, confidavo in un possibile incontro “in presenza”, guardandoci negli occhi, sorridere, STARE INSIEME. Ho atteso gli eventi: mi sono rassegnata.
Cercherò di rendere i nostri incontri su piattaforma zoom più ‘attraenti’ del solito.
Non c’è un tema fisso, di volta in volta (previsti uno al mese, se ce ne saranno altri ben vengano!) rivelerò il tema e gli ospiti, ognuno sarà comunque introdotto da una parola o una frase “chiave”.
Il secondo appuntamento è per sabato 12 dicembre alle ore 18.00 parola chiave: CORAGGIO
Ospiti:
- Dalila Hiaoui – il coraggio della poesia versi, deserti, carovane
- Nunzia Fasano e Maria Alecci – il coraggio di trasformare il dolore in consapevolezza le donne, i racconti
- L’emdr L’AGAPE’ – coraggiose testimonianze l’arte di raccogliere i frammenti della vita.
Vi aspetto, come sempre, numerosi e desiderosi di ‘rivederci’.
La videochiamata Zoom inizierà alle ore 18:00 di Sabato 12 Dicembre.
Nota a cura di Rita Felerico
“Coraggio, in arabo, vuol dire possedere una forza interiore che ci spinge a superare ciò che spaventa, ed è una parola di genere femminile”. Così inizia la sua testimonianza Dalila, parole che inaspettatamente si ricollegano all’incontro precedente, al ricominciare , aprendo la strada al coraggio delle azioni e delle scelte.
Il dono della donna è seminare generosità intorno; a fine 2016 un gruppo di donne ( poete, artiste, insegnanti ) marocchine adottano a distanza degli alunni del Marocco residenti in montagna, in paesi con gravi mancanze di servizi e difficoltà di comunicazione. E’ così che a 850 ragazzi sono stati donati, con quella che fu battezzata la prima carovana di poesia, abiti, libri, giochi e letture poetiche. L’esperienza ha risonanza, la carovana diviene un punto di riferimento, non solo per gli adolescenti , ma per le donne, gli anziani, gli uomini legati affettivamente ma prigionieri di un territorio difficile. Sul carro della carovana, sono ospitati anche gruppi teatrali, artisti, musicisti. Si evince l’esigenza – fra quelle montagne -di creare degli spazi creativi di condivisione, di laboratorio. Inizia così una campagna di raccolta fondi – lanciata in varie lingue, francese, inglese, arabo – che con successo l’anno dopo vedrà una carovana ricca di 750 libri, medicine, 29 paia di occhiali, abiti, strumenti di lavoro. Dalila e le sue amiche documentano con un video; ad oggi si è giunti alla terza carovana – con il lockdown la si sta organizzando a distanza – e l’esperienza si è ampliata in più direzioni. Si sono raggiunte altre zone disagiate, case di cura, si è dato vita a laboratori sartoriali, di artigianato che hanno dato possibilità a talenti ‘sconosciuti’, anche disabili ,di esprimersi ( una cantante disabile per esempio sta riscuotendo molto successo ) . Si organizzano mostre, piccole biblioteche mobili , cicli di studi a salvaguardare tradizioni e usi della cultura folklorica, tramandati oralmente o in riti come il matrimonio o come la cura delle donne.
Complementari gli interventi di Nunzia Fasano e AnnaMaria Santangelo entrambe psicologhe e specializzate nell’uso del metodo EDMR ( che è una particolare tecnica di autoguarigione). In un libro, I buchi dell’anima. Una, nessuna, centomila, Nunzia raccoglie la voce poetica delle sue pazienti; la poesia infatti e uno strumento di cura, anzi è il ‘femminile’ che viene indicato come cura. Si accenna ad alcuni racconti contenuti nel libro, di cui si sono lette delle pagine e commentato le emozionanti testimonianze di responsabilizzazione da parte di donne che hanno avuto il coraggio di mettere a nudo il loro disagio e la loro fragilità.
AnnaMaria con la sua associazione L’Agape’ si prende cura delle donne che hanno subito violenza – questo periodo di pandemia registra un notevole aumento di casi di violenza familiare – e di femminicidi. Afferma con forza che l’intelligenza emotiva, aiutata dalle arti, aiuta le donne ferite ad uscire dal loro dramma di vita. Anche AnnaMaria sta curando l’edizione di un libro, Mi prendo cura di me, per dare voce a storie di donne maltrattate che la vergogna, la rabbia e il dolore rendono mute.
Vivace e partecipato il dibattito, denso di suggerimenti e suggerimenti.
Frasi finali:
Dalila :“il mio sogno è una società senza confini fra persone e amore”
Nunzia : “sogno più pace e la femminilizzazione del mondo”
Anna Maria: “sogno che possa crescere l’albero che ognuno porta dentro di sé, che dia frutti e meno violenza”.