Venerdì 26 febbraio 2021 ore 18:00 su piattaforma Zoom
incontri seminario a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee e il Liceo Scientifico “Giovanni da Procida” Salerno
E’ ancora primavera? fatti e prospettive a 10 anni dalle rivoluzioni arabe in dialogo con Francesca Corrao
video: “La mimosa e il gelsomino” – di Loredana Cornero
“A dieci anni dalle primavere arabe ” TG3 mondo
L’evento si terrà sulla piattaforma Zoom.
Nota a cura di Rita Felerico
L’incontro del 26 febbraio – sempre su piattaforma zoom – con gli studenti del Liceo Scientifico Giovanni da Procida di Salerno, nell’ambito del seminario Progetto Mediterraneo , ha avuto come relatrice la prof.ssa Francesca Maria Corrao Ordinario di Lingua e Cultura Araba presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Luiss di Roma. Si è laureata e ha conseguito il dottorato presso l’Università di Roma “La Sapienza” e il Master in Arabic Studies all’American University in Cairo. Il tema, abbastanza complesso ed articolato, intitolato E’ ancora primavera? Fatti e prospettive a dieci anni dalle rivoluzioni arabe è stato spunto per una riflessione e un approfondimento non solo su quanto accaduto dieci anni fa sull’altra sponda del Mediterraneo, ma ha focalizzato l’attenzione sul ‘dopo’, sulla trasformazione dei regimi di quei Paesi e cercato di dare maggiore conoscenza delle differenze culturali per meglio aprire un dialogo di comprensione e di scambio.
Questo percorso seminariale in parte o quasi del tutto sconosciuto alla maggior parte dei giovani studenti, è stato condotto dalla prof.ssa Corrao a partire dalla visione di due video, uno intitolato La mimosa e il gelsomino di Loredana Cornero relativo al clima nel quale dieci anni fa prese forma la così detta rivoluzione dei gelsomini, l’altro intitolato A dieci dalle primavere arabe – fonte Rai – che sintetizza il ‘dopo’ e le situazioni createsi nei vari Paesi.
Punti fondamentali : il ruolo delle donne, il ruolo dei social e delle TV, la finestra di dialogo aperta fra la sponda nord e la sponda sud del Mediterraneo, la esplicitazione di un concetto di libertà fra i giovani, perché diversamente vissuta , il desiderio e una maggiore coscienza di istruzione e presenza attiva nella vita sociale, come uomini, donne, cittadini.
Se si guarda con la prospettiva della Storia – ribadisce la prof.ssa Corrao – ad ogni ‘rivoluzione’ segue una ‘controrivoluzione’ , un periodo di terrore, come fu anche per la Rivoluzione Francese o la Rivoluzione Russa. Si è posto l’accento sul rapporto fra le generazioni nella trasmissione dei valori, sui meccanismi ‘burocratici’ che dopo le ‘primavere’ hanno portato a nuove corruzioni, a nuovi poteri repressivi, a sanguinose controrivoluzioni. Solo in Tunisia per realizzare elezioni libere, un movimento di professori universitari e giovani studenti ha provveduto a organizzare un vero e proprio censimento – prima non esisteva – . In Egitto si respira un’atmosfera diversa – come si evince dai casi Regeni e Zaki – e l’unica voce fuori da quelle istituzionali è quella dei ‘fratelli musulmani’ nata a partire dalla crisi del welfare. Manca la forza economica per aiutare la povertà e i fratelli musulmani creano una rete di solidarietà. Per i musulmani l’elemosina è un dovere. Ha prevalso in questo intreccio religione/islam/politica l’egoismo sul bene comune, non è radicata l’alternativa politica/ libertà , politica/ dignità degli uomini.
E’ necessario diffondere conoscenza, studio, dialogo fra diversità nel rispetto delle differenze come è emerso anche dalle domande rivolte alla prof.ssa Corrao come quella che chiedeva il perché – se la vita è sacra anche per il Corano – molti musulmani si immolano. La risposta è che per la religione musulmana l’interesse e il bene della comunità è più importante di quella dell’individuo, la comunità è vincolante e non c’è spazio per l’individuo. Infine, il prof. Dominique Bendo pone sul tavolo della discussione un elemento di ulteriore discussione : ma cos’è il mondo arabo? Anni di colonizzazione hanno disperso la sua identità, la sua dignità ed è ancora in cerca di un mondo ‘suo’, di un percorso di crescita e sviluppo sociale. Questo occorre comprendere per nuovi approcci di scambio e conoscenza.