Venerdì 28 gennaio 2022 ore 15:00 su piattaforma Zoom
incontri a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee e il Liceo Scientifico “Giovanni da Procida” Salerno
Chiedimi e ti racconto: è una nuova attività nata da un’idea già nota in Danimarca dal titolo “Biblioteca Umana”, allo scopo di promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi e favorire l’incontro tra persone con esperienze di vita diverse per provenienza, scelte, condizioni sociali, mentalità e culture.
Essere fratelli e sorelle, tutti incontro con profughi siriani in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio di Salerno.
La lectio si svolgerà su piattaforma Zoom e l’incontro sarà coordinato da Beatrice Sica e Rita Felerico.
Nota a cura di Rita Felerico
Il primo appuntamento di venerdì 28 gennaio 2022 di chiedimi e ti racconto ha visto protagonista il giovane diciassettenne Uday, profugo siriano; ha commosso e ha insegnato tanto l’incontro fra i giovani studenti e Uday : non solo è sbocciato subito un clima di grande empatia, ma una complicità e una intesa che ha promosso un dialogo sincero, senza preconcetti, come solo fra i giovani può accadere.
In fuga dalla Siria – il padre è stato prigioniero di Assad – Uday si trovava in Libano già da 5 anni in un campo profughi, con i suoi genitori e i fratelli, due più grandi e gli ultimi due gemelli. Ma la situazione in Libano , dove un quarto della popolazione è siriana, era senza futuro e disastrosa: di qui la seconda fuga. La Comunità di Sant’Egidio – laici cristiani attivi in tutto il mondo – attraverso
il progetto dei corridoi umanitari è riuscita a portare la famiglia di Uday in Italia. Attualmente tutti i componenti della famiglia sono a Salerno, prima ospiti di un piccolo convento gestito dalla Comunità, ora cittadini salernitani. Dopo 18 mesi di accoglienza, la famiglia si è inserita nella vita sociale e civile di Salerno: i componenti lavorano, frequentano le scuole, hanno una casa in affitto.
Uday è studente presso l’Istituto Galilei – sezione meccanica; dopo un anno di permanenza in Italia è riuscito ad impadronirsi sufficientemente della lingua e piano piano si è inserito ed ambientato. Fra le cose che più lo hanno colpito il taglio corto dei capelli delle donne, il rapporto diverso con le ragazze – anche se al suo Paese esistono le classi miste. Ti piacerebbe tornare nel tuo Paese? – chiedono i ragazzi del Da Procida – Si, anche se essendo andato via da piccolo sarebbe come abitare in un Paese sconosciuto.
Uday vorrebbe restare in Italia, dove è stato accolto – lui musulmano – con calda accoglienza ; non ha subito episodi di razzismo, di discriminazione sì, soprattutto dalle generazioni precedenti la sua. E racconta la vita nei campi profughi, le ristrettezze, la povertà. Vorrebbe attraverso i social ritrovare dei compagni di campo, ma nei campi non ci sono mezzi e strumenti di crescita. Ha tanti amici ora che leniscono quel sentimento di nostalgia per il suo Paese soprattutto quando pensa ai nonni . Il sentimento di diaspora è molto vivo e attraverso la Comunità si sono coltivati i rapporti fra i siriani presenti nel nostro Paese.
Uday è tifoso della Juve ed è goloso di pizza, ma la mamma Abir continua a preparare ed offrire piatti tipici della sua cucina e a lei va tanta ammirazione per aver cresciuto 5 figli con grandi difficoltà, su tutti i fronti.
Da grande Uday vuole fare il camionista, ma un suo grande desiderio è poter salvare i bimbi che ha lasciato nei campi.
Chiediamo ad Oreste Pastore della Comunità di Sant’Egidio di Salerno – alla cui opera va la nostra ammirazione e il nostro più sentito plauso per l’impegno e l’opera di accompagnamento e di sostegno che svolge – quali sono i criteri attraverso i quali si scelgono le famiglie da far uscire dai campi profughi. Il criterio è quello di sostenere le famiglie più povere, più vulnerabili che abbiano anche un forte desiderio di crescere e il coraggio di affrontare un cambiamento totale della propria vita, scelte che dal punto di vista della Comunità hanno bisogno di tanto equilibrio e di serena analisi. Si allegano due schede : una nota su cosa sono i corridoi umanitari e l’altra sui dati e i risultati ottenuti fino ad oggi.
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