Programma Cafè Philo Novembre 2023 – Marzo 2024
Nato come approfondimento filosofico sulla scorta dell’esperienza parigina dove fu creato, e napoletana dove fu “importato”, e sbarcato a Gualdo Tadino nell’ormai lontano 2019 (a marzo di quell’anno si svolse il primo incontro al Grottino), il Cafè Philo riprende e sviluppa ulteriormente la sua attività, con un fitto calendario d’incontri programmati fino alla primavera del 2024, ma non solo.
La sua natura, per così dire “filosofica” da cui il Philo francese del nome, induce ad una sempre maggiore apertura verso chiunque voglia portare il proprio contributo alle conversazioni che, di volta in volta, vengono proposte.
Stiamo vivendo tempi di sicuro non facili, né da vivere quotidianamente, né da comprendere e interpretare con la giusta coscienza per le enormi implicazioni che hanno sulla nostra società, costretti a convivere con vicende storiche, politiche, persino religiose e tragicamente belliche che inevitabilmente hanno ripercussioni, anche economiche, sulla nostra vita di tutti i giorni, pur apparendo lontane da noi.
Il Cafè Philo è un confronto di opinioni, qualunque esse siano, qualcosa all’apparenza velleitario, verboso, una perdita di tempo, un’impressione che spesso l’approccio “culturale” lascia trasparire, eppure basti pensare al tema di uno dei primi incontri che organizzammo quasi cinque anni fa “La strumentalizzazione della paura”, quale veicolo persino di propaganda politica e sui social network e pensiamo a come oggi, in questo momento, vengono trasmesse dai media in generale, e dai social in particolare, le tragedie che si stanno verificando in Ucraina e in Mediorente.
Ciò non significa risolvere i problemi con una chiacchierata, non sta certo a noi farlo, ma saperli riconoscere per tempo e interpretarli quantomeno con cognizione è sicuramente utile, anche per capire la direzione che il mondo intorno a noi sta intraprendendo, cosa non da poco anche per la nostra “vita quotidiana”. Parlare, approfondire il più possibile, scambiare opinioni di persona, guardandoci negli occhi, ascoltando la voce degli altri e facendo sentire la nostra, manifestare punti di vista, metterli e mettersi in gioco con passione e apertura mentale appare oggi più che mai un esercizio vitale e necessario, la sola, autentica alternativa alla triste solitudine del display.
M. F.