Il terzo appuntamento del Café Philo – Napoli è per giovedì 28 gennaio ore 18:00, parola chiave: SILENZIO.
Ospiti: Ileana Bonadies e Alessio Arena – “Se un giorno il silenzio”, scrittura e fotografia per raccontare la pandemia il M° Paolo Acunzo – musica nel silenzio , l’esperienza nel Rione Sanità e oltre.
Vi aspetto, come sempre, numerosi, fra immagini e suoni chi desidera collegarsi con la videochiamata Zoom, che inizierà alle ore 18:00 di giovedì 28 gennaio 2021.
Info: Rita Felerico tramite telefono/Whatsapp +39 347 2600961 o via mail ritafelerico2@gmail.com
Nota a cura di Rita Felerico
Silenzio.
Con la parola SILENZIO si intende in genere la mancanza di qualsiasi suono o rumore; ma sappiamo che il silenzio possiede una voce, un senso, un significato. Si pratica il silenzio come rito, per meditare, come disciplina spirituale, per commemorare e si sceglie di rispondere con il silenzio a soprusi, a violenze. La dea romana del silenzio – Ageronia –viene rappresentata con un dito sulle labbra, quasi ad intimare o ad invitare al silenzio, come Arpocrate, il bimbo figlio di Iside e Osiride posto all’ingresso dei templi.
In musica -e non solo sul pentagramma – il silenzio possiede una sua durata, un tempo, occupa uno spazio e proprio questo lo accomuna al suono ( vedi l’esperienza del compositore John Cage ).
Il silenzio dunque è un atto linguistico vero e proprio, non assenza di comunicazione, ma scelta consapevole, messaggio con il quale ci relazioniamo, con noi e con l’altro. Come le parole anche il silenzio ha le sue conseguenze – diceva Sartre- amare vuol dire ascoltare in silenzio la voce dell’altro, sosteneva Antonie de Sanct Expery.
Ieri è stata celebrata la giornata della memoria; il silenzio ha giocato un ruolo importante nella Shoah: chi ha taciuto per salvarsi o salvare; chi per non agire e nascondersi dietro l’ipocrisia : il silenzio delle vittime, il silenzio dei carnefici.
Si può silenziare insieme, condividere il silenzio,come suggerisce il bellissimo libro curato da Ileana Bonadies. Cosa ha spinto Ileana a concepire l’idea di “Se un giorno il silenzio”? È partita da una domanda : “ Cosa salvare del 2020?” .
Ilena, giornalista, animatrice culturale, ideatrice di una testata online Quartaparete, che si interessa di teatro, fotografia, musica è autrice di testi teatrali, appassionata sostenitrice di iniziative tese a migliorare la vita sul territorio – abita a Portici – come il riutilizzo di Villa Fernandes, la collaborazione con il Portici Science Café e tanto altro ancora. Ileana è riuscita a compiere con la sua tenacia un piccolo miracolo, mettere insieme e a far relazionare fra loro e con le immagini di Cesare Abbate –comprovato Maestro di fotografia, professionalmente esperto in ambito della comunicazione e vincitore di vari premi – 10 scrittori , giornalisti, poeti, drammaturghi conosciuti dal grande pubblico, come Donatella Trotta, Antonella Cilento, Lorenzo Marone, Franco Arminio, Mimmo Borrelli, Alessio Forgione, Amalia De Simone, Massimiliano Virgilio, Eugenio Lucrezi e Alessio Arena che è stato presente insieme alla giornalista Donatella Trotta all’incontro.
Ileana , Alessio e Donatella hanno raccontato dell’esperienza emotiva e professionale che li ha fatti lavorare insieme , tutti, su due ordini di livelli : quello della scrittura, quello della riflessione sul vissuto in tempo reale che dona al testo la qualità poetica della espressività, nata dall’impatto con l’immagine fotografica.
Il racconto di Alessio Arena ( che si è collegato da Barcellona ) apre il libro; dal titolo Quello che posso essere ;ciò che viene affrontato è il problema dell’ identità. Donatella Trotta con Ruah , l’angelo necessario parla invece del silenzio della cultura in tempo di covid e coinvolgenti anche gli altri scritti ,fra cui segnaliamo Gli invisibili di Lorenzo Marone, Covido di Mimmo Borrelli e A bordo di Alessio Forgione.
I proventi della vendita del libro saranno devoluti alla Lega del Filo d’Oro e alla Fondazione Telethon, per una precisa scelta di Ileana, attenta alle diversità e alle differenze. ( chi ha intenzione di acquistare il testo,può rivolgersi a ritafelerico2@gmail.com , grazie)
La musica nel silenzio.
La musica nasce dal silenzio e torna al silenzio dopo un percorso che attraversa contemporaneamente la nostra fisicità e la nostra spiritualità, anzi più si pratica la fisicità, più ci si incammina verso la incorporeità; in questa magica, alchemica azione si dialoga con se stessi e con l’altro e più si condivide quella dimensione inspiegabile, trascendente che lega tutti noi alla vita, il suono che appartiene a tutti gli esseri viventi. La musica come vero linguaggio di senso, di comunicazione, dialogo di pace compiuto senza pregiudizi.
Penso ad esperienze fondamentali come la Divan Orchestra del M° Daniel Barenboim ( che ha unito in nome della musica artisti palestinesi, israeliani, siriani, nemici atavici ) come a il SISTEMA , esperienza didattico – formativa ideata dal M° Antonio Abreau, il quale , in Venezuela, ha saputo con la musica tirare fuori dalla miseria psichica e materiale ben 250mila fra bambini e ragazzi, e formare un’orchestra, quella di Simon Bolivar, diretta anche dal M° Claudio Abbado che ha girato il mondo.
La Sanità Ensamble – l’Orchestra del Rione Sanità, un quartiere dei più difficili ed emarginati della città partenopea– nasce ispirandosi all’esperienza del M° Abreau e per la costanza di Padre Antonio Loffredo ( che nella Sanità ha operato una vera rivoluzione sociale e morale ) e per l’ appassionata dedizione del M° Paolo Acunzo possiede oggi una notevole qualità performativa e una lunga serie di successi.
Il Maestro Paolo Acunzo ha da sempre coltivato il messaggio formativo della musica, insegnando in scuole e licei, ma mai ha trascurato la sua scelta professionale, quella della direzione d’orchestra, e fin da giovanissimo ha diretto orchestre italiane e straniere, realizzando varie tournèe anche all’estero appunto. E’ esperto conoscitore della musica del ’600 e del ‘700.
La sua esperienza con l’Orchestra della Sanità ( sulla sua scia sono nate dopo varie bande e ensamble nei vari quartieri cittadini ) conferma la forza e l’energia vitale che la musica possiede, la sua capacità di rispondere lì dove è presente il silenzio delle assenze ( sociali, istituzionali, economiche, quelle derivate dal divario delle disuguaglianze e dei conflitti ) tramutandole – con la sua magia – in suoni di resistenza e di azione propositiva.
L’incontro è stato emotivamente particolarmente coinvolgente.