Incontri-seminario a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee
Dominique Bendo – Soupou (geopolitico) “ Le strategie geopolitiche degli attuali fenomeni migratori”
Presiedono: Beatrice Sica e Rita Felerico
Nota a cura di Rita Felerico
Con l’incontro del 16 maggio si è concluso il ciclo degli appuntamenti seminariali del Progetto Mediterraneo previsti per il 2018 / 2019 che, quest’anno, ha affrontato il tema immigrazione/emigrazione. Quale migliore conclusione? A salutare gli studenti infatti – entusiasti come sempre quando possono ascoltarlo – il prof. Dominique Bendo – Soupou con la sua appassionata lectio sul tema : “le strategie geopolitiche degli attuali fenomeni migratori”. Appassionata, nonostante la scientificità dell’esposizione; il prof. ha guidato e invitato l’affollata aula a riflettere sul concetto di emigrazione : “ L’emigrazione appartiene a tutti e la condividiamo con il mondo animale e vegetale; pensate alla sabbia del deserto che si sposta dal Sahara fino a noi e alla storia dell’emigrazione che vede i neri con gli occhi azzurri antenati degli inglesi!”. L’emigrazione diviene un problema con la globalizzazione , quando si impongono rapporti che ‘costringono’ gli uomini a vivere e stare insieme; un pensiero libero, di un uomo libero vede immigrati di ogni nazionalità – come successe in Congo a Brazzaville – resistere spontaneamente contro la guerra per esempio, senza nessuna imposizione di comportamento.. L’emigrazione può essere controllata, i flussi possono essere gestiti, la storia può essere diversa da quella scritta come vuole il potere; pensiamo al ruolo che ha avuto ed ha la Francia nel contrasto sociale e nel contesto dell’emigrazione, un ruolo autorizzato dall’America per controllare l’Europa. Pensiamo ad un Paese dove si ripetono gli stessi meccanismi,il Kenia, dove il cinese è diventato lingua obbligatoria nelle scuole, la seconda lingua. L’emigrazione è uno spostamento volontario prodotto da diverse cause : la richiesta di asilo; il fuggire da un Paese in difficoltà ( un esempio è nelle cronache dell’oggi l’Argentina, dove peraltro vi è una grande presenza di italiani);i disastri ambientali; i problemi economici. Il nostro Pese ospita innanzitutto una emigrazione di passaggio, la maggioranza degli africani che sbarcano non desiderano vivere in Italia, vi sono Paesi di emigrazione dove si vive con un reddito superiore, come l’India o la Cina. Uno stop all’emigrazione non si ottiene con scelte di forza; e se si iniziasse a pensare all’emigrazione come ad una condizione materiale, che è nelle cose,nella storia delle cose, forse si potrebbe divenire protagonisti di scelte politiche e di pensiero più coerenti e umane. L’emigrazione è fenomeno complesso e per affrontarlo senza pregiudizi è necessario iniziare un percorso di conoscenza e di grande lavoro su stessi.
Grazie a Dominique.