Incontri-seminario a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee
Penultimo appuntamento per progetto Mediterraneo, il seminario che l’Associazione Peripli – culture e società euromediterranee, organizza presso il Liceo Scientifico “Giovanni Da Procida” di Salerno . Dentro e fuori la legge è stata quest’anno la tematica che i vari ospiti hanno affrontato ( per maggiori informazioni si rimanda alla locandina del programma dettagliato ). Mercoledì 20 maggio alle ore 19.00 appuntamento con Giovanni Meola .
L’autore e regista Giovanni Meola, dopo l’esperienza di operatore e formatore teatrale maturata presso il carcere minorile di Nisida, conduce da undici anni laboratori teatrali in svariate scuole superiori della provincia di Napoli e Salerno. È direttore artistico di Teatro & Legalità, che lo vede autore di «vicende ‘border line’; che narrano del sottobosco sociale e della vita di periferia » ; dà vita alla Compagnia della Legalità, composta da giovani attori/non attori che ha messo in scena e rappresentato nel corso degli ultimi sei anni una serie di drammaturgie, realizzate e proposte dall’associazione culturale ‘Virus Teatrali’, la quale, diretta dallo stesso Meola, mira ad integrare linguaggio verbale, linguaggio fisico e tematiche sociali attraverso una appassionata ricerca teatrale, nel costante tentativo di un intreccio tra tradizione e contemporaneità.
Il 7 giugno 2019 Giovanni Meola è stato insignito dall’Institute of the Arts Barcelona (IAB) dell’Honorary Fellowshisp, prestigioso premio in riconoscimento dell’attività teatrale, artistica e pedagogica nell’ambito delle performing arts. Il drammaturgo Giovanni Meola copre un ruolo di primo piano in seno al teatro indipendente europeo.
Per info e per accedere al meeting: Rita Felerico | 347 2600961
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Nota a cura di Rita Felerico:
Il penultimo appuntamento del progetto “Mediterraneo” – quest’anno particolarmente seguito dagli studenti – chiude metaforicamente il tema affrontato : dentro e fuori la legge, perché sul palcoscenico di un teatro si specchia e si descrive senza ‘fingimenti’ la realtà che viviamo e nella quale siamo immersi. Spesso ciò che non si ha il coraggio di affermare o riconoscere, lo si dice e narra attraverso la trama dei racconti , con personaggi dalle varie sfumature nei quali ci si può identificare. Questo è ancor più forte e manifesto nel teatro così detto della legalità, politico, nel quale le storie borderline di giovani provenienti da situazioni familiari e ambientali molto difficili o di personaggi inseriti e macchiati dal ‘meccanismo del denaro’ denunciano il disagio di una società ormai ai limiti di ogni umanità. E’ il teatro di Giovanni Meola che ha parlato del suo ‘teatro confiscato’ , delle esperienza vissute come educatore e formatore a Nisida e nel carcere di Poggioreale, , denunciando anche l’incapacità della nostra società di entrare nel cuore dei problemi. Abbiamo scoperto la logica – per noi illogica – che muove e spinge le azioni dei carcerati ; “Mi avvalgo del teatro come strumento di comunità dal quale si trae verità; infatti, ho fatto scrivere le sceneggiature da loro, in modo che si vedessero dall’esterno. Il teatro non è fatto solo di parole, è ricerca, sperimentazione, denuncia e si parla anche con il corpo, con il cuore oltre che con la mente”. Uno spazio di libertà, di riflessione dove si può apprendere l’altra faccia di una realtà che spesso si vuole ignorare, questa la verità di ‘un teatro fuori da teatro’.
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