Carissime/i del Café Philo – Napoli, confidavo in un possibile incontro “in presenza”, guardandoci negli occhi, sorridere, STARE INSIEME. Ho atteso gli eventi: mi sono rassegnata.
Cercherò di rendere i nostri incontri su piattaforma zoom più ‘attraenti’ del solito.
Non c’è un tema fisso, di volta in volta (previsti uno al mese, se ce ne saranno altri ben vengano!) rivelerò il tema e gli ospiti, ognuno sarà comunque introdotto da una parola o una frase “chiave”.
Il primo appuntamento è per martedì 17 novembre alle ore 18.00 parola chiave: RICOMINCIARE
Ospiti:
- in collegamento da New York – Connecticut la pianista SUE KYUNG SONG che aprirà in musica il nostro appuntamento;
- in collegamento da Roma STELLA CARELLA – coach umanistica.
Vi aspetto, come sempre, numerosi e desiderosi di ‘rivederci’.
ISTRUZIONI PER ZOOM
Per accedere alla riunione in videochiamata bisogna:
- cliccare su questo link https://us04web.zoom.us/join
- inserire il seguente codice e la password:
Codice: 252 625 7098
Password: 1234 - accedere alla video chiamata cliccando su “Join/accedi”
La videochiamata inizierà alle ore 18:00 di Martedì 17 Novembre.
Nota a cura di Rita Felerico
Ricominciare il Café Philo – Napoli del 17 novembre 2020
Sue Kyung Song ha commosso tutti gli appassionati del Cafè Philo; con il suo pianoforte, da New York, ha salutato gli amici napoletani con due brani molto toccanti, il primo di un compositore contemporaneo – Carlo Piccardi –Lascia che tutti i mortali tengano il silenzio – il secondo è la famosa pagina di I’ te vurria vasà , autori Russo – Di Capua, che narra dell’amore contrastato fra uno spiantato poeta e la bellissima figlia di un gioielliere. Sue ha dialogato ricordando il suo soggiorno a Napoli, le emozioni che l’hanno accompagnato, i bellissimi concerti al Festival di Ravello e nelle chiese più belle del centro storico, ma soprattutto il suo impegno con i bambini dei quartieri e della periferia. Desideravo come organizzatrice creare un ponte con l’America, in questo momento segnata dalla pandemia e da una particolare transizione della sua storia politica, un ponte che potesse traghettarci verso nuovi orizzonti politici e sociali, per ricominciare insieme, imboccando un percorso di democrazia e condivisione voltando pagina.
E sul termine ricominciare ci ha invitato a riflettere Stella Carella, coach umanistica, ricordando l’etimologia della parola stessa; ricominciare non è fare di nuovo qualcosa, piuttosto è farla meglio, perché si ricomincia sempre con qualcosa che si possiede già. Ricominciare è iniziare con, e quindi è relazione, alleanza, fiducia che ci si possa basare, questa volta, sulle capacità, sulle potenzialità, sulle competenze di ognuno ( è stata illuminante la differenza posta fra talento e potenzialità nascoste; il talento scaturisce da un costante allenamento, da un lavoro sulle potenzialità, non è innato come oggi ci si vuol far credere ). Il coach è un allenatore che vuole intervenire sul nostro habitus, ovvero l’abitudine alla dimenticanza di sé, e intende far leva sui punti di forza, le potenzialità, legate al desiderio e al piacere; ci consiglia esercizi per agire, perché l’azione è fondamentale nel coach umanistico.
Interessante il dialogo, molte le domande; Stella ha risposto alle curiosità – sottolineando per esempio la differenza fra il trattamento psicologico, quello del counselor e quello del coach umanistico – e a chi poneva problemi di più ampio respiro, che hanno toccato anche l’attuale stato di pandemia, nel quale, si è convenuto, l’adattamento creativo risulta essere la via d’uscita più pertinente.