Martedì 15 febbraio 2022 ore 15:00 su piattaforma Zoom
incontri a cura dell’Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee e il Liceo Scientifico “Giovanni da Procida” Salerno
Sul tema “Il Mediterraneo delle donne – le storie e la storia di un mare”, Malika Eddakhch terrà una lectio su “Tra angoscia e speranza: storie femminili dal confinamento marocchino contro il Covid – 19”.
La lectio si svolgerà su piattaforma Zoom e l’incontro sarà coordinato da Beatrice Sica e Rita Felerico.
Nota a cura di Rita Felerico
Commovente, interessate, una lectio che ha donato tanto e donato a Malika Eddakhch – docente dell’Ecole Normale Superieure di Rabat – un dialogo costruttivo ed emozionale fra lei e gli studenti del ‘ Da Procida’.
Dice Malika:
“La pandemia ha sconvolto la vita quotidiana di tutti, non solo ci ha costretto a guardare dentro di noi, rendendoci in qualche modo più consapevoli, ma ha procurato anche tanto dolore ( pensiamo all’alto numero di suicidi ). In Marocco all’inizio predominava l’idea che il covid non avrebbe colpito il Paese, ma questa ‘entità microscopica’ ha imposto nuove regole e imposizioni. Molti giovani studenti – anche dall’estero – sono stati costretti a ritornare nelle proprie città , a rimpatriare e poi una mattina ci siamo svegliati con i carri armati . Da quel momento in poi la paura ha preso il sopravvento e lo sconcerto ha invaso la nostra vita di cittadini di pace; anche il nostro lavoro di docenza è stato sconvolto, pensiamo alla DAD e al divario digitale fra i giovani studenti. Ma i giovani marocchini si sono mobilitati per monitorare i danni del covid, con un fondo speciale hanno realizzato nuovi dispositivi digitali, progetti per tutelare i più deboli reti di aiuto e sostegno.
Le donne in Marocco costituiscono più della metà della popolazione e anche se per il 52% sono analfabete, sono impegnate nella famiglia, nel lavoro familiare e in prevalenza sono capi/famiglia ( vedove, divorziate, abbandonate ).Il tasso di disoccupazione è alto, soprattutto nelle aree interne – il 22% – ed è destinato ad aumentare. Possiamo parlare di sopravvivenza, di lavoro precario che è in maggioranza femminile e uno studio dell’Università di Fez lo conferma, insieme all’alto tasso di violenza che è aumentato del 31,6%. La Federazione delle Leghe dei Diritti delle Donne ha compiuto una attenta analisi, descrivendo anche le differenti violenze : psicologiche, economiche, fisiche, sessuali, che inevitabilmente – tutte – si ripercuotono a livello mentale”.
Le domande degli studenti puntavano a sapere di più sul divario fra città e campagna, sulla analfabetizzazione, sull’età delle giovani donne che vanno a matrimonio, sulle donne a cui si impone un matrimonio e su come le donne si sono organizzate per combattere la violenza che subiscono. Quale – chiede Malika – la parola che descrive meglio questa situazione? Paura, Coraggio, Responsabilità, Depressione?