Informazioni sui Relatori del Convegno: Curricula e Abstracts interventi

Associazione Peripli – Culture e Società Euromediterranee e Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo (FACM) promuovono il convegno:
PATRIMONI MEDITERRANEI E CITTADINANZA
Distruzione-ricostruzione, conservazione delle memorie e partecipazione cittadina.
4 e 5 Ottobre 2019
Ore 09:00 – 18:00
Complesso monumentale di San Domenico Maggiore Sala del Capitolo | Vico San Domenico Maggiore 18 | Napoli
Informazioni sui Relatori del Convegno: Curricula e Abstracts interventi
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NINO DANIELE Assessore del Comune di Napoli
VICENT GARCES RAMON Presidente FACM
Cenni biografici
Ingénieur agronome. Il a été professeur au département des sciences économiques et sociales de l’Université polytechnique de Valencia. Conseiller municipal de la ville de Valencia (1979-1987). Président du festival Mostra de Cinema del Mediterrani (1980-1987). Député du Parlement Autonomique de Valencia (1987-1999). Député au Parlement européen (2007-2014). Président d’honneur du festival Mostra Viva del Mediterrani (depuis 2013). Président de la Fondation Assemblée des Citoyens et Citoyennes de la Méditerranée-FACM (depuis 2016). Il participe en tant que membre observateur de l’Assemblée Parlementaire de la Méditerranée (APM) et de MedCités.
Ingegnere agronomo. È stato professore presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali dell’Università Politecnica di Valenzia (Spagna). Consigliere municipale della città di Valenzia (1979-1987). Presidente del Festival “Mostra del Cinema del Mediterraneo” (1980-1987). Deputato del Parlamento per l’Autonomia a Valenzia (1987-1999). Deputato al Parlamento Europeo (2007-2014). Presidente onorario del Festival “Mostra Viva del Mediterraneo” (dal 2013). Presidente della Fondazione Assemblea dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo – FACM (dal 2016). Partecipa, in qualità di osservatore, all’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM) e del MedCités.
MARIA DONZELLI Presidente Peripli
Cenni biografici
Maria Donzelli, già prof. ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale, ha insegnato all’Università di Salerno ed è stata Visiting Professor presso le Università di Digione, Parigi 1 Sorbonne, Nizza, Valencia, Tunisi, Rabat, ecc. Delegata dal Rettore per le Relazioni Internazionali dell’Orientale (2002-2008) e referente per il Mediterraneo (fino al 2011), ha fondato e diretto il Centro di Studi di ateneo sulle Culture del Mediterraneo. Autrice di numerose pubblicazioni nell’ambito della storia della filosofia e in quello della valorizzazione delle differenze culturali in area euro mediterranea, ha diretto numerosi progetti di ricerca, master, tesi di dottorato, ecc. e ha coordinato numerose convenzioni inter-universitarie; attualmente è componente del Consiglio Consultativo e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e Cittadine del Mediterraneo (FACM), fondatrice e Presidente dell’Associazione “Peripli – Culture e Società Euro mediterranee”; collabora con Enti di rilievo nazionale e internazionale come l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e l’Istituto di Studi Storici di Napoli, la Fondazione Anna Lindh, la Copeam/RAI, le Università di Rabat, di Tunisi, del Cairo, di Tarragona, di Nizza, ecc., Consolati, Ambasciate e Associazioni culturali attive su tutta l’area del Mediterraneo.
JUAN ANDRES PERELLÓ RODRIGUEZ mbasciatore di spagna all’Unesco
Cenni biografici
Ambassadeur délégué permanent de l’Espagne auprès de l’UNESCO (depuis 2018). Licencié en droit par l’Université de Valencia/Espagne. Spécialiste du droit public et pénal. Maire de Buñol et Député provincial de Valencia (1991/1999). Membre du Parlement Autonomique de Valencia (1999-2007). Sénateur de l’Espagne (2007- 2009). Député européen (2009 – 2014). Auteur de romans et d’articles d’opinion sur divers supports.
Ambasciatore delegato permanente dei Spagna presso l’UNESCO (dal 2018). Laureato in Giusrisorudenza presso l’Università di Valenzia (Spagna). Specialista di diritto pubblico e penale. Sindaco di BUNOL e Deputato provinciale di Valenzia (1991-1999). Membro del Parlamento per l’Autonomia a Valenzia (1999-2007), Senatore di Spagna (2007-2009). Deputato Europeo (2009-2014). Autore di romanzi e di articoli di opinione su vai argomenti.
LAURENT BURIN DES ROZIERS Console generale di Francia a Napoli e Direttore dell’Institut français di Napoli
MARIA LUISA CUSATI Console onorario del Portogallo a Napoli
Cenni biografici
È stata professore associato di Letteratura portoghese e brasiliana nell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” con incarico presso l’Università di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. È fondatrice (1986) e Presidente dell’Associazione Italia-Portogallo. Responsabile di collane e attiva traduttrice di testi di varie epoche, ha organizzato mostre, convegni, viaggi e concerti curando sempre attività volte alla diffusione della conoscenza della cultura portoghese. Ha studiato la lingua portoghese in sincronia e diacronia nelle sue pubblicazioni. Responsabile di numerosi accordi internazionali è stata membro di dottorati e della redazione di “AION.SR”. È Console Onoraria del Portogallo dal1996 per le regioni Campania, Basilicata e Calabria. È stata insignita della Commenda dell’Ordem do Infante dal Presidente della Repubblica del Portogallo.
HASSAN BALAWI Primo Consigliere presso Missione della Palestina a Bruxelles
Cenni biografici
Hassan Al Balawi est né le 20 juillet 1965 à Naplouse en Palestine. , il vit avec ses parents au Qatar et poursuit ses études universitaires en France en obtient une licence de linguistique à Besançon.
Il travaille depuis 1991 pour l’OLP et l’Autorité Nationale Palestinienne comme journaliste et membre de la Présidence Palestinienne, de la Télévision palestinienne et puis au Ministère des affaires étrangères, aussi bien à Tunis, à Gaza, à Paris à Ramallah et enfin à Bruxelles comme premier –conseiller à la Mission de Palestine,e,charge des relations bilatérales avec la Belgique et Luxembourg.
Il reprend les études en 2012-2013 à Strasbourg à l’ENA (Ecole Nationale d’Administration) et fait un Master 2 à l’Université de Sorbonne avec un mémoire sur La contribution de la France au développement d’une administration des musées en Palestine
Il est l’auteur du livre “Gaza dans les coulisses su mouvement national palestinien”. Il est membre au conseil consultatif de la Fondation des citoyens Méditerranéens.
Pour préserver le patrimoine, le musée est un des principaux outils. Les musées qui conservent des objets du passé national sont investis d’une mission politique, celle du processus de construction nationale à travers la protection de la mémoire et sa diffusion auprès des publics.
Pour les Palestiniens, au-delà de sa vocation première et traditionnelle comme lieu de conservation, le musée est aussi un lieu privilégié où ils viennent à la rencontre de leur histoire et se découvrent une identité partagée.
Hassan Balawi è nato il 20 Luglio 1965 a Naplouse in Palestina. Ha vissuto con i suoi genitori in Qatar e ha fatto i suoi studi universitari in Francia ottenendo una laurea in Linguistica presso l’Università di Besançon. Dal 1991 lavora per l’OLP e l’Autorità Nazionale Palestinese come giornalista e membro della Presidenza Palestinese, della televisione palestinese, e in seguito al Ministero degli Affari Esteri a Tunisi, a Gaza, a Ramallah e infine a Bruxelles come Primo Consigliere della Missione della Palestina e come incaricato alle relazioni bilaterali col Belgio e il Lussemburgo.
Riprende i suoi studi nel 2012-2013 a Strasburgo all’ENA (Scuola Nazionale di Amministrazione) e consegue un Master 2 all’Università della Sorbona a Parigi con una tesi sul tema Il contributo della Francia allo sviluppo di un’amministrazione dei musei in Palestina. E’ autore del libro Gaza nei retroscena del movimento nazionalista palestinese. E’ membro del Consiglio Consultativo della Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e cittadine del Mediterraneo.
Intervento
La création d’une nation palestinienne par la préservation d’une mémoire
Au moment où la Méditerranée, aussi bien dans le sud que dans le nord connait de profondes mutations la question de l’identité resurgit à différents niveaux, et qui dit identité, dit mémoire collective, et le patrimoine est la pierre angulaire de cette mémoire collective.
La Palestine vit doublement cette question d’identité d’une part en opposition, pour le moment, à une autre identité qui s’est constituée sur sa terre, et d’autre part en proie à des perturbations liées à l’évolution de son mouvement national.
Les enjeux du patrimoine dépassent largement le cercle des archéologues, historiens, chercheurs et scientifiques pour devenir une question qui touche autant les politiques que les journalistes et les opinions publiques globalement qui s’appuient sur telle découverte archéologique pour apporter un point vue ou une position et le déroulement de la question palestinienne est un exemple frappant à ce sujet.
La creazione d’una nazione palestinese attraverso la conservazione della memoria
In un momento in cui il Mediterraneo, sia al sud che al nord, é attraversato da profonde mutazioni, la questione dell’identità risorge a vari livelli, chi dice identità, dice memoria collettiva, e il patrimonio è la pietra miliare di questa memoria collettiva.
La Palestina vive doppiamente questa questione dell’identità di una parte in opposizione, almeno per il momento, a un’altra identità che si è costituita sulla sua terra, e d’altra parte in preda a perturbazioni legate all’evoluzione del suo movimento nazionale.
La posta in gioco del patrimonio supera largamente la cerchia degli archeologi, degli storici, dei ricercatori e degli uomini di scienza. Essa diventa una questione che tocca sia i politici che i giornalisti oltre che l’opinione pubblica nel suo insieme, dato che costoro si avvalgono per esempio di una scoperta archeologica per sostenere un punto di vista o mantenere una posizione. Lo svolgimento della questione palestinese è un esempio lampante a questo proposito.
AUGUSTO GUARINO Università L’Orientale di Napoli
Cenni biografici
Dottore di Ricerca in Iberistica (Università di Bologna, 1990), dal 2000 è Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Spagnola presso il Dipartimento di Studi letterari, linguistici e comparati dell’Università di Napoli “L’Orientale”, presso la quale è stato ricercatore e successivente prof. associato della stessa disciplina. Nel periodo 2001-2007 ha ricoperto la carica di ProRettore dell’Università “L’Orientale”. Dal Novembre 2007 al luglio 2012 è stato Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Dal 2013 è Direttore della Rivista “Annali – Sezione Romanza”. Dal 2014 è Presidente del Centro Studi Sull’America Latina (CeSAL). Dal gennaio 2016 è Direttore del Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’UNO. Ha realizzato ricerche sulla narrativa e il teatro spagnoli dei secoli XVI- XVII, la narrativa spagnola e ispanoamericana contemporanea, la teoria e la storia della traduzione in ambito iberico. Ha partecipato a gruppi di ricerca sulla drammaturgia spagnola del Cinquecento e del Seicento, prima nel quadro dei progetti nazionali finanziati dal Ministero, presentando interventi a congressi nazionali, pubblicando contributi scientifici e partecipando alle attività di organizzazione e coordinamento delle ricerche. Nel quadro progetti di ricerca, ha effettuato missioni di studio in Italia e all’estero (Spagna, Francia, Svizzera, Messico, Ecuador, Venezuela, Colombia) e ha presentato relazioni a congressi nazionali e internazionali, pubblicati nei relativi Atti.
FLORENCE PIZZORNI Conservatrice generale del patrimonio presso Ministero della Cultura di Parigi, Consiglio consultivo Facm
Cenni biografici
Est docteur en anthropologie sociale et culturelle-conservatrice générale du patrimoine. Elle enseigne à l’école du Louvre et dans diverses universités. Elle est directrice artistique et commissaire d’expositions.
Spécialisée en stratégie, organisation et économie de la culture.
Au Ministère de la Culture, elle a assuré le suivi scientifique, technique et financier des équipements culturels nationaux et sous tutelle de collectivités territoriales. Elle propose des préconisations sur les stratégies patrimoniales territoriales et leurs incidences sur l’économie locale et touristique.
Elle a été conservateur au Musée national des arts et traditions populaires de Paris où elle a joué un rôle déterminant dans l’invention et l’ouverture du MuCEM, musée des civilisations d’Europe et de la Méditerranée, ouvert à Marseille en 2013.
Dans le secteur privé, elle a défini et programmé des équipements dans diverses filières de la culture et du développement durable (exposition pour recherche d’investisseurs pour le programme Medina 2030 de la BEI, proposition de l’armateur BURGESS d’un port de Grands Yachts pour le concours d’aménagement de la forme 10 du Port de Marseille…)
Elle a assuré plusieurs missions de «culture durable» en Méditerranée: mise en place d’un réseau des villes de la Méditerranée autour du Patrimoine et du Développement Durable auprès du Plan d’Action pour la Méditerranée, pilotage de la commission culture et développement durable du Rendez-vous Méditerranéen pour la préparation du sommet de Barcelone 2005 (Marseille, mai 2004).
Elle a été élue au conseil municipal d’une ville de la région parisienne, responsable culture, et participe à de nombreuses associations liées à la construction d’une Europe des citoyens (PACE- Parti des citoyens européens) et au développement d’une approche patrimoniale-citoyenne, en particulier en Italie.
Elle a été professeur en coopération au Maroc et a monté des opérations culturelles avec l’Algérie (Conseiller auprès du Commissaire général de «Dzajaïr une année de l’Algérie en France » 2001-2003) et avec l’Arménie dans le cadre des années diplomatiques.
Convaincue de la capacité de la culture à aider à surmonter les douleurs collectives, elle s’engage sur les questions liées aux conflits identitaires, aux migrations, à l’exil, à l’esclavage, à la pauvreté, aux discriminations et exclusions sociales, aux séquelles humaines des catastrophes naturelles (elle a participé, au sein de l’association Patrimoine sans frontières (ONG) à des interventions de sauvetage culturel au Kosovo (Mission d’expertise pour la réouverture du musée du Kosovo à Prishtina – nov-déc. 1999) et en Haïti, après le séisme .
Elle est actuellement directrice adjointe de la Mission Nationale française pour la mémoire de l’esclavage, des traites et de leurs abolitions,
Elle vit entre Marseille et Paris. Elle a reçu la distinction de l’Ordre National du mérite.
Dottore in Antropologia Sociale e Conservatrice culturale generale del patrimonio, ha insegnato alla Scuola del Louvre e in diverse università. Direttrice artistica e commissario per le esposizioni, è specializzata in strategia, organizzazione ed economia della cultura. E’ stata consevatore al Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Parigi dove ha giocato un ruolo determinante nell’invenzione e l’apertura del MuCEM, museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo, aperto a Marsiglia nel 2013. Ha condotto varie missioni di “cultura sostenibile” nel Mediterraneo costruendo una rete di città del Mediterraneo intorno al Patrimonio e allo Sviluppo sostenibile nell’ambito del Piano d’Azione per il Mediterraneo per la preparazione del vertice di Barcellona 2005 (Marsiglia, maggio 2004). Eletta al Consiglio municipale di una città della regione parigina come responsabile per la cultura ha partecipato a numerose associazioni per la costruzione di un’Europa dei cittadini (PACE-Partito dei Cittadini Europei) e allo sviluppo di un’approccio patrimoniale-cittadino, in particolare in Italia. Nell’ambito dell’associazione Patrimonio senza frontiere (ONG) ha partecipato a interventi di salvataggio culturale in Kossovo (Prishtina – nov-dic 1999) e ad Haiti, dopo il terremoto. E’ attualmente direttrice aggiunta della Missione Nazionale francese per la memoria della schiavitù, delle tratte e della loro abolizione. Vive a Marsiglia e a Parigi e ha ricevuto il riconoscimento dell’Ordine Nazionale del merito.
Intervento
Paysage culturel et participation citoyenne : leviers de la dynamique urbaine durable
L’objectif de l’intervention est de souligner la place essentielle du patrimoine pour réduire les fractures sociales urbaines et redynamiser les villes: Le lien patrimoine/ territoire (rural, urbain, sociétal) /population c’est ce qu’on définit comme le paysage culturel.
La place essentielle du Patrimoine parmi les outils de reconquête des villes anciennes et de réduction des fractures territoriales. Habitat et développement durable, espaces publics, commerces, services, communications, culture, patrimoine, la ville est indivisible. Le Patrimoine en constitue le mortier et dessine son identité. Le mettre en valeur et l’animer, c’est engager la reconquête ou lui donner un nouveau souffle.
On définira dans un premier temps les termes de patrimoine/patrimonialisation et de paysage culturel. On indiquera les textes qui encadrent ces notions au niveau international et européen.
Nous sommes tous responsables, en tant qu’individu et collectivité, de la protection du patrimoine. La protection du patrimoine culturel immatériel et la notion de paysage culturel sont insérées dans la Convention sur la protection et la promotion de la diversité des expressions culturelles de l’UNESCO de 2006 et dans la Convention-cadre du Conseil de l’Europe sur la valeur du patrimoine culturel pour la société du 27 octobre 2005 (Déclaration de Faro). Elle introduit la notion de «communauté patrimoniale» qui implique la participation des populations à l’identification, la gestion et la vivification des patrimoines.
Puis nous tenterons d’identifier les freins à la gestion citoyenne du patrimoine culturel et esquisserons des pistes de solutions, impliquant les relations entre citoyens et institutions.
Pour conclure, on proposera l’exemple de la Vallée de la Bièvre en région parisienne. Un combat pour protéger la rivière et le site a été mené sur 50 ans. Un projet écologique et développement durable a abouti, construit sur une stratégie patrimoniale et sociétale.
Paesaggio culturale e partecipazione cittadina: leva della dinamica urbana sostenibile
Obiettivo dell’intervento è di sottolineare il ruolo essenziale del patrimonio per la riduzione delle fratture sociali urbane e per dinamizzare nuovamente le città. Si definisce paesaggio culturale il legame patrimonio/territorio (rurale, urbano, sociale)/ popolazione. Ruolo essenziale ha il patrimonio nella riconquista delle città antiche e nella riduzione delle fratture territoriali. La città è indivisibile: habitat e sviluppo sostenibile, spazi pubblici, commerci, servizi, comunicazioni, cultura, patrimonio, costituiscono i suoi elementi.
Saranno innanzitutto definiti i termini di patrimonio/patrimonializzazione e di paesaggio culturale. Saranno indicati testi che inquadrano queste nozioni a livello internazionale ed europeo. Siamo tutti responsabili, come individui e come collettività, della protezione del patrimonio. La protezione del patrimonio culturale immateriale e la nozione di paeaggio culturale fanno parte della Convenzione dell’UNESCO (2006) sulla protezione e la promozione della diversità di espressioni culturali, oltre che della Convenzione – quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (2005). Si introduce cosi’ la nozione ci “comunità patrimonilae” che mplica la partecipazione delle popolazioni all’identificazione, gestione e riabilitazione dei patrimoni. Per finire si cercherà di identificare i freni posti alla gestione cittadina del patrimonio culturale e saranno identificate possibili soluzioni, con l’implicazione di relazioni tra cittadini e istituzioni. Sarà portato l’esempio de la Vallée de la Bière nella regione parigina.
MARIALUCIA GIACCO Archeologa presso Museo Archeologico Nazionale Napoli
Cenni biografici
Funzionario archeologo presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, consegue Specializzazione e Dottarato di Ricerca in Archeologia Classica. Attualmente riveste l’incarico di curatore delle collezioni di età preromana e delle suppellettili vesuviane ed è responsabile delle collane editoriali del MANN.
Intervento
L’intervento sarà incentrato sul ruolo attivo del Mann nella promozione della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio archeologico della città, attraverso la presentazione di una serie di progetti scientifici e di iniziative culturali che hanno avuto l’obiettivo principale di rendere sempre più il Museo un punto di riferimento identitario della città, inclusivo, coesivo e aperto alle più disparate e multiformi manifestazioni ed espressioni artistiche e sociali del nostro tempo.
FABRIZIO MASUCCI Presidente del Museo Cappella Sansevero
Cenni biografici
Masucci (Napoli, 20 ottobre 1977) si è laureato in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Da oltre dieci anni è membro del consiglio di amministrazione della società che gestisce il Museo Cappella Sansevero e dal 2011 ne è presidente.
Situato nel cuore del centro antico di Napoli, il Museo Cappella Sansevero è un gioiello del patrimonio artistico internazionale, che vanta tra i suoi capolavori la celebre statua del Cristo velato (1753) di Giuseppe Sanmartino. Attestatosi saldamente al primo posto tra i musei e i complessi monumentali più visitati della città, l’istituto museale si è distinto non solo per la valorizzazione del proprio patrimonio, ma anche per il concreto impegno nel recupero e nella valorizzazione del territorio circostante.
Intervento
Un museo privato, un patrimonio comune
La vera e propria rinascita della Cappella Sansevero si può far risalire al 1990, con la riapertura del complesso monumentale dopo un lungo restauro, cui pochi anni dopo seguì la costituzione, da parte dei proprietari, della Museo Cappella Sansevero Srl. Da allora l’impegno dell’istituto museale è costantemente rivolto a valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico, favorendone la diffusione e la fruizione, e allo stesso tempo a recuperare e valorizzare il territorio circostante. Attraverso la collaborazione con istituzioni ed enti associativi, la promozione di opere di restauro che hanno visto il coinvolgimento attivo dei residenti, la riqualificazione degli spazi urbani, l’adesione e il sostegno a progetti improntati a un rinnovato senso civico, il Museo Cappella Sansevero si è affermato quale istituzione protagonista del centro antico di Napoli e della città tutta, rappresentando un concreto esempio della possibile convergenza degli obiettivi di una gestione privata con l’interesse della collettività.
PAOLO JORIO Direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro e Museo Civico Filangieri
Cenni biografici
Autore, regista e conduttore di numerosi programmi Rai radiofonici di successo e di oltre 100 documentari d’arte. È stato consulente per la comunicazione della Presidenza del Senato della Repubblica, ha collaborato con l’inserto settimanale “Viaggi di Repubblica”. Autore di numerose pubblicazioni d’arte, un manuale sul giornalismo radiofonico e libri di narrativa, come Il Filo di Lana, (Tullio Pironti) con il quale ha vinto numerosi premi letterari, premi ottenuti anche per il libri scritti assieme a Rossella Vodret per Skira editore nel 2017 “Il mistero dell’Angelo Perduto e per Cairo editore nel 2018 ” Luoghi e Misteri di Caravaggio. Dal 2003 è direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, di cui è stato il fondatore, ricevendo molti riconoscimenti tra i quali il Premio Sergio Nigro per la valorizzazione e la tutela dei Beni artistici e culturali, il Premio scientifico Capo d’Orlando nella categoria “Management culturale”. Curatore di molte mostre d’arte da marzo 2018 è anche direttore del Museo Filangieri di Napoli e Presidente del distretto museale di Napoli, Via duomo, la Strada dei musei.
Intervento
Museo del tesoro di san Gennaro e Museo Filangieri, cuore e mente. Questa è la sintesi di due straordinari siti museali che ho il privilegio di dirigere. Due realtà culturali totalmente differenti, nate con diversi presupposti, ma che oltre ad avere alcuni punti fondamentali in comune, identificano appieno Napoli. La città partenopea per secoli ha infatti rappresentato il crocevia di scambi, di incontri, di culture, di contaminazioni ed esportazioni culturali, di integrazione.
Dalla stratificazione architettonica, unica al mondo, a quella intellettuale, un percorso che ha reso Napoli il punto di congiunzione dei paesi europei con quelli del Mediterraneo.
Il filosofo Walter Benjamin definì Napoli una spugna, una città porosa, moderna, capace di assorbire le culture e di ritrasformarle secondo una propria identità, anzi, per essere più precisi mantenendo ben ferma la propria identità.
VALERIA ROMANELLI vice presidente Aies (Associazione Italiana Esperti Scientifici per i beni culturali)
Cenni biografici
Dottore in chimica. Ha ottenuto il Diploma di perfezionamento universitario in “Politiche e strategie di fundraising”, presso l’Università degli studi di Napoli Federico II e numerosi altri corsi di perfezionamento in fundraising e comunicazione presso il CSV di Napoli e presso la Scuola di fundrasing di Roma. Da 7 anni consulente e formatore in fundraising.
Particolarmente impegnata nel settore culturale e nel fundraising per la cultura e la valorizzazione del patrimonio culturale, ha condotto numerosi studi pubblicati sul tema e attività convegnistica per AIES-Associazione Italiana Esperi Scientifici per i beni culturali; ha collaborato inoltre col Museo Archeologico Nazionale di Napoli; attualmente uno dei 10 esperti a livello nazione di fundraising culturale e mecenatismo per ALES – Arte Lavoro e Servizi S.p.A. società in house del MiBAC. È stata amministratore comunale del comune di Novi Velia (SA) per otto anni, da assessore prima e consigliere di maggioranza poi, e proprio in quegli anni si è avvicinata al tema della sostenibilità economica puntando l’attenzione verso il welfare di comunità. Tra i temi seguiti proprio applicando i principi di fundraising c’è lo sviluppo di programmi di contrasto allo spopolamento delle aree interne del Sud Italia.Ha poi sperimentato il fundraising di comunità affiancando per due anni la Fondazione della Comunità Salernitana Onlus per lo sviluppo di un piano di fundraising. Attualmente consulente di Fundraising per diverse organizzazioni non profit e per il Segretariato Regionale MiBAC per la Campania.
Intervento
La riflessione verterà sulla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il fundraising e dunque di come sia possibile attivare le comunità rispetto alla cura ed alla conservazione dei beni culturali che sono beni comuni. In particolare, in Italia, godiamo di uno strumento fiscale di grande rilievo che è l’Art Bonus, ovvero un’agevolazione fiscale al 65% per le donazioni che riguardano il patrimonio culturale pubblico. Si tratta di uno degli incentivi più alti in Europa, introdotto dal D.L. 31.5.2014 e convertito in Legge n.106 del 29.07.14, che sta dando interessanti riscontri in termini di incremento del mecenatismo culturale e su cui stiamo lavorando molto anche in Campania. Verrà inoltre presentata l’AIES – Associazione Italiana Esperti Scientifici per i beni culturali – e illustrato l’impegno di AIES ad essere una rete “neuronale” dei diversi attori che fanno parte del mondo della diagnosi, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale (università, centri di ricerca, imprese di settore, terzo settore).
DOMINIQUE BENDO-SOUPOU membro Peripli
Cenni biografici
Già docente all’Università di Salerno, è esperto di Geopolitica delle relazioni Nord/Sud, ha diretto l’unità di ricerca n. 18 del CNR nel Programma strategico sul Mediterraneo ed è stato responsabile scientifico di numerosi progetti di ricerca presso prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, nonché Visiting Professor in varie Università (Ecole des Hautes Etudes di Parigi, Université Libre de Bruxelles, Università “l’Orientale” di Napoli, Università Mohammed V Agdal di Rabat, Università Mohammed V Souissi di Rabat, Università di Tunisi, Università di Aix-en-Provence, ecc.). E’ stato ed è promotore di Convegni, conferenze e meeting internazionali sulle 2 rive del Mediterraneo. Ha pubblicato numerosi saggi, articoli, volumi sul Mediterraneo e sulle relazioni Nord/Sud. Attualmente è componente del Consiglio direttivo dell’Associazione “Peripli-Culture e Società Euromediterranee” e membro della Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e Cittadine del Mediterraneo (FACM).
ZINE EDDINE SEFFADJ circolo Facm di Algeri
Cenni biografici
Docteur en Histoire de l’art et archéologie islamique de l’université Sorbonne Paris IV, – Maître de conférences à l’université de la formation continue, chargé des technologies de l’information et de la communication pour l’enseignement (TICE). Membre de la commission nationale de l’enseignement virtuelle (Ministère de l’enseignement supérieur et de la recherche scientifique en Algérie) Plus de 10 ans d’expériences dans le domaine l’ingénierie, du développement des outils et la production des contenus de formation à distance. – En parallèle, il exerce comme Architecte scénographe pour le secteur de la Culture dans l’agence E2ID dont il est co-gérant et l’Agence CREI.corp (Centre de ressources et d’expertises interculturelles) à Valencia en Espagne dont il est fondateur. Depuis 2007, plus de 20 expositions patrimoniales réalisés dans le cadre des grands évènements organisés par le ministère de la culture algérien en tant que commissaire et scénographe d’exposition. Depuis 2017, Coordinateur principal du « cercle d’Alger », dans le cadre de la fondation Association des citoyens et citoyennes de la méditerranée (FACM).
Dottore in Storia dell’Arte e Archeologia Islamica all’Univesità della Sorbona di Parigi IV, docente all’univesità della formazione continua, incaricato di tecnologie dell’informazione e della comunicaione per l’insegnamento, membro della commissione nazionale dell’insegnamento virtuale presso il Ministero dell’insegnamento superiore e della ricerca scientifica in Algeria, ha accumulato più di 10 anni di esperienza nell’ambito dell’ingegneria, dello sviuppo degli strumenti e della produzione dei contenuti della formazione a distanza. Svolge il ruolo di Architetto scenografo per il settore Cultura nell’agenzia E21D e nell’Agenzia CREIcorp (Centro di risorse e di pratiche interculturali) a Valenzia in Spagna, di cui è il fondatore. Dal 2007 ha realizzato oltre 20 esposizioni patrimoniali nel quadro dei grandi eventi organizzati dal Ministero algerino della cultura, in qualità di commissario e scenografo di esposizioni. Dal 2017 è coordinatore del circolo di Algeri della Fondazione dei cittadini e delle cittadine del Mediterraneo (FACM).
Intervento
Le multimédia dans le discours expographique.
L’objectif de cette communication est d’analyser à partir d’une étude de cas de plusieurs expositions réalisées pour le compte du Ministère de la culture algérien la place du multimédia dans le discours de l’exposition, les objectifs de son utilisation et les problèmes qui se posent.
Notre hypothèse est que dans la pratique architecturale de la scénographie, l’utilisation des nouveaux outils de médiation (3D, RFID, réalité augmentée, surface tactile) dans les expositions pour illustrer et matérialiser des thématiques diverses constitue un outil de médiation, de sensibilisation et d’éducation des publics de l’exposition mais aussi outil de médiation des savoirs au service d’une mémoire de l’exposition et de la production de connaissances constituée dans ce cadre.
Nous analyserons la manière dont la distribution des multimédias dans les parcours a permis de créer un environnement immersif et de construire différents niveaux de discours de l’exposition: ludique, didactique et pédagogique mais aussi scientifique.
I multimedia nell’esposizione grafica
Obiettivo di questa comunicazione è di analizzare, a partire da uno studio di varie esposizioni realizzate per conto del Ministero algerino della cultura, il ruolo dei multimedia nel discoro dell’esposizione, gli obiettivi della loro utilizzazione e i problemi che si pongono. L’ipotesi è che nella pratica architettonica della scenografia, l’utilizzazione dei nuovi strumenti di mediazione (3D, RFID) nelle esposizioni, volti a illustrare e materializzare diverse tematiche, costituisce uno strumento di mediazione, di sensibilizzazione e di educazione del pubblico dell’esposizione, ma anche uno strumento di mediazione dei saperi al servizio di una memoria dell’esposizione e della produzione di conoscenze ivi costituite. Analizzeremo il modo in cui la distribuzione dei multimedia nei vari percorsi ha permesso di creare un ambiente avvolgente e di costruire differenti livelli di discorso dell’esposizione: ludico, didattico e pedagogico, ma anche scientifico.
NADIR BENMATTI circolo Facm di Nizza
Cenni biografici
Economiste (Doctorat d’Etat Paris 2) Nadir Benmatti est né à Constantine. Après avoir assumé des responsabilités économiques, politiques, associatives et d’enseignement, en Algérie et en France, il se consacre depuis plusieurs années à la région méditerranéenne par ses publications et ses conférences. Ses thèmes principaux sont la géopolitique (livre « Méditerrapaix » en 2014) et la culture (« La bibliothèque d’Alexandrie » en 2015 et en 2017). Il préside le « Cercle Méditerrapaix » sous l’égide de la Fondation des Citoyens de la Méditerranée. Il est membre de la Fondation Anna Lindh.
Economista (Dottorato di Stato presso l’Università di Paris 2), è nato a Costantine. Dopo aver svolto vari incarichi di responsabilità in ambito economico, politico, associativo e dell’insegnamento, in Algeria e in Francia, consacra i suoi studi da vari anni alla regione mediterranea, studi che si sono concretizzati in conferenze e pubblicazioni. I temi principali dei suoi studi sono: la geopolitica (libro, Mediterrapaix, 2014) e la cultura (libro, La Biblioteca di Alessandria, 2015 e 2017). E’ presidente del Circolo di Nizza Mediterrapaix della Fondazione dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo (FACM) e membro della Fondazione Anna Lindh.
Intervento
«Regards croisés et Patrimoine partagé des deux rives de la Méditerranée »
Comment contribuer à la préservation du patrimoine, à son accessibilité et à son déploiement grâce aux technologies de l’information et de la communication ?
La préoccupation pour la sauvegarde du patrimoine, la diffusion des Cultures, leur connaissance mutuelle par le recours aux nouvelles technologies appliquées aux expositions itinérantes, constitue assurément une excellente contribution au dialogue des civilisations dont on parle tant et qui semble si difficile à définir et à pratiquer.
L’usage des nouvelles technologies dans l’univers du patrimoine matériel et immatériel de la Méditerranée, n’ignore rien de cette réalité et leur développement dans la préservation et la valorisation des monuments a induit de nombreux changements. La consultation en ligne, l’utilisation de nouveaux outils de médiation et l’interaction avec les utilisateurs tentent d’immerger celui-ci dans « l’expographie » patrimoniale et de son contexte politique et social. Ces etechnologies sont autant de tentatives pour faciliter la connaissance du patrimoine.
Ce colloque nous permettra de partager les expériences menées sur le terrain et construire un projet en réseau sur le patrimoine de la méditerranée.
Sguardi incrociati e Patrimonio condiviso delle due rive del Mediterraneo
Come contribuire a preservare il patrimonio, la sua accessibilità e il suo spiegamento grazie alle teconoogie dell’informazione e della comunicazione? La preoccupazione per la salvaguardia del patrimonio, la diffusione delle Culture, la loro conoscenza reciproca mediante il ricorso alle nuove teconologie applicate alle esposizioni itineranti, costituisce certamente un eccellente contributo al dialogo delle culture di cui si parla tanto e che sembra cosi’ difficile definire e praticare. L’uso delle nuove tecnologie nell’universo del patrimonio materiale eimmateriale del Mediterraneo, non ignora niente di questa realtà e il loro sviluppo nel preservare e valorizzare i monumenti ha indotto numerosi cambiamenti. La consultazione on-line, l’uso di nuovi strumenti di mediazione e l’interazione con gli utilizzatori tentano di immergere costoro nella “expografia” patrimoniale e nel suo contesto poplitico e sociale. Queste tecnologie sono anche dei tentativi per facilitare la conoscenza del patrimonio. Questo Convegno ci permetterà di condividere le esperienze condotte sul terreno e di costruire una rete per un progetto sul patrimonio del Mediterraneo.
FRANCESCA AMIRANTE presidente progetto “Accogliere ad arte”i Napoli
Cenni biografici
Amirante associa a un curriculum specificamente storico-artistico, un forte interesse per tutti i temi legati alla valorizzazione dei Beni culturali. E’ laureata in Lettere Moderne, specializzata in Storia delle arte e delle arti minori ed è dottore di Ricerca in Metodologie conoscitive per la valorizzazione dei Beni culturali. È docente a contratto presso l’Università degli studi l’Orientale dove per 5 anni ha insegnato Storia della critica d’arte e dove dal 2011 si occupa del Laboratorio Beni Culturali. È Presidente dell’Associazione Progetto Museo che cura i servizi educativi del Museo di Capodimonte e numerosi progetti di didattica museale per molti Musei napoletani. Dal 2006è direttrice del Complesso Museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.Dal 2016 è ideatrice e cura il progetto Accogliere Ad Arte, promosso da 18 tra Musei ed Enti, e che tende a creare una comunità dell’accoglienza coinvolgendo Polizia Municipale, Tassisti, operatori dei trasporti.
Intervento
Illustrerà il progetto “Accogliere Ad Arte”, affrontando i temi della partecipazione e del genius loci. Poi passerà ai temi più urgenti da discutere per un’opportuna politica sul turismo e sui beni culturali.
ALDO CAPASSO architetto
Cenni biografici
Aldo Capasso (1938) Architetto Vive e lavora a Napoli. Già Professore Ordinario all’Università di Napoli Federico II. Autore e coordinatore di numerose ricerche sulle problematiche ambientali e su quelle tecnologiche, affronta gli aspetti relativi alla rigenerazione dei luoghi dell’abitare, attraverso l’interconnessione tra le tecnologie leggere e i requisiti ambientali.
Partecipa a convegni e mostre nazionali e internazionali, pubblicando testi su tali tematiche. Nell’ambito del dibattito sul recupero degli spazi urbani, organizza forme di partecipazione popolare per la visita al patrimonio ambientale e architettonico delle scale trascurate o abbandonate della città, produce un’ampia attività pubblicistica sui quotidiani napoletani (Paese Sera, Mattino e Repubblica), libri fin dagli anni ‘70 (Beni ambientali e culturali.“La Settimana nel Castello”1980), (Lo spazio pedonale e la città 1982) e , negli anni 90 e 2000, pubblica testi sul recupero degli spazi pedonali e commerciali (Camminare e vedere 1989/97 – Commercio e città 1993 -Piazza e città 2002)(Piazza Plebiscito e la città Due secoli di storie 2018).
Il disegno a mano libera, che caratterizza tutti i suoi lavori di ricerca e di architettura, dal 2000, lo rilancia verso aspetti poetici sia pure rigorosamente inquadrati.
Intervento
L’intervento intende illustrare una esperienza di partecipazione popolare e nei settori sociali interessati alle iniziative volte a recuperare sia il patrimonio ambientale abbandonato della città, come le scale e gradinate della collina di Napoli, sia l’esperienza di coinvolgimento per lo sviluppo della pedonalità e la qualificazione degli spazi commerciali della quotidianità.
SAMEH EL TANTAWI Università del Cairo – Egitto
Cenni biografici
Docente di filosofia dell’estetica moderna e contemporanea.presso all’Università di Helwan Al Cairo, dipartimento di filosofia. Spiccata capacità di relazionarsi con gli altri in ambienti multiculturali, acquisita nel corso degli anni di frequentazione nelle Universita’ italiane e di insegnamento della lingua araba in scuole ed istituti di lingue straniere, con il costante obiettivo di creare un ponte fra la cultura e la lingua araba e quelle italiane. Mi piace lavorare su argomenti innovativi e metterli in pratica nella vita quotidiana.
Intervento
Umm Kalhoum: il canto della cittadinanza dall’Egitto tra ieri e oggi
Umm Kalthoum è stata una cantante e musicista egiziana, tra le più celebri e amate in Egitto e in tutto il mondo arabo. I suoi album sono ancora oggi tra i più venduti nel mondo arabo.
Nel canto di tradizione orale tipico di tutte le culture che vivono sulle coste del Mediterraneo, nelle sue strutture, un aspetto ricorrente è dato da una ricca componente ornamentale che funziona anche da indicatore stilistico: la poesia cantata (qasida), la cantillazione del Corano (taiwid), il mawwad egiziano. L’uso musicale egiziano segue la linea monodica e modale della musica araba, prevedendo una grande varietà d’emissioni di timbri e voci, in cui l’improvvisazione gioca un ruolo fondamentale. Alla qualità e alla bellezza del suo canto, Umm univa una tecnica magistrale del “ghina”, cioè voce impostata, sonora, melodiosa, piacevole, dizione impeccabile; e una capacità d’improvvisazione senza limiti. Quando Umm Kalthum si lasciava vincere dall’estasi, i musicisti chiamavano questo stato “saltana”. La sua arte la faceva accedere allora a una sorta di trance: lei s’inebriava letteralmente di musica e la “saltana” eccitava la sua immaginazione creatrice.
CARLO TACHOS circolo Facm della Grecia
Cenni biografici
Architetto e Ingegnere edile. Laureato in architettura al IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) nonchè laureato in ingegneria edile al TEI (Istituto Tecnologico Universitario) di Serres, Grecia. Ricercatore nel settore del riciclaggio di scarti edilizi, con l’innovativa realizzazione di un nuovo materiale edilizio (panello di tamponamento) da materiali riciclati, attualmente in fase sperimentale. Lavora presso una azienda di riciclaggio di rifiuti edilizi, e libero professionista come architetto in studio proprio. Vari viaggi per tutta l’Europa, studiando l’architettura e la cultura di ogni paese, nonchè fotografo amatoriale dei sudetti argomenti, realizzando anche mostre fotografiche.
Intervento
Cittadini e partecipazione: l’esempio di Larissa, Grecia
La politica culturale è uno dei tanti modi che il comune di Larissa usa per sollecitare la partecipazione dei cittadini. Avendo nel suo territorio più di 150 associazioni culturali e considerando che ogni associazione coinvolge più di 200 persone si capisce subito che solo questo ambito riguarda di più di 30.000 persone. Vengono descritte le modalità e l’entità di queste forme partecipative attraverso due esempi culturali.
LOREDANA CORNERO membro Peripli
Cenni biografici
Saggista, scrittrice, esperta in comunicazione di genere e media. associata sin dall’inizio all’Associazione Peripli, è Presidente dell’Associazione Viandando – persone, luoghi, culture, che si occupa di mobilità dolce e di turismo lento e sostenibile. Ha lavorato per anni in RAI, già Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo.Ha scritto saggi e ricerche sulla lingua italiana in particolare in rapporto all’”italiano degli altri”, sul ruolo sociale dei media e sulla rappresentazione femminile in televisione. Tra i suoi libri: “Dalla parte dello spettatore”, “Una, nessuna… a quando centomila La rappresentazione della donna in televisione”, “L’italiano di fronte”, “1977, quando il femminismo entrò in tv”.
VITO AMENDOLARA Osservatorio per la dieta mediterranea
Project Leader Prassi Uni Pdr
Dieta Mediterranea
Già Direttore Provinciale di COLDIRETTI Napoli e successivamente Direttore Regionale della Campania, ha svolto l’attività di Delegato Confederale-Commissario, prima nella Provincia di Reggio Emilia e con la stessa qualifica nella Provincia di Bari ruolo attualmente in corso.
In tale contesto oltre alle numerose attività di carattere sindacale, si è fatto promotore della istituzione della DOP Falanghina dei Campi Flegrei, IGP Mela Annurca, DOP pomodorino del piennolo ,IGP limoncello di Sorrento , DOP Campanaccio ora Provolone del Monaco
Ha ricoperto il ruolo di vice Presidente della Camera di Commercio di Napoli con delega all’internazionalizzazione e alla sicurezza alimentare e ambientale, rappresentando la Campania come capo delegazione nelle missioni effettuate in Marocco, Tunisia,Vietnam, Thailandia sulle problematiche della sicurezza alimentare delle produzioni agricole e della pesca, anche in qualità di Presidente ISMECERT (Istituto Meridionale di certificazione)
Attualmente Vice Presidente (unico Italiano) della Federazione Europea sanità animale e sicurezza sanitaria (FESASS), con delega alla sicurezza alimentare.
E’ stato Membro dell’Osservatorio della Salute istituito dal Comune di Caserta.
In qualità di Assessore Regionale è stato promotore tra l’altro della proposta di legge regionale n.6 /12 sulla Dieta Mediterranea, istituendo l’osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea di cui è stato Presidente; è attualmente project leader della prassi UNI/ISO Dieta Mediterranea, realizzata dall’Ente di Normazione Italiano.
Intervento
La dieta mediterranea è codificata in due dossier dell’UNESCO del novembre 2010 e del dicembre 2013. Si tratta di una pratica sociale, e non solo di un banale regime alimentare, basata su di un insieme di competenze, conoscenze e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola e che riguardano, in varia misura, tutti i Paesi del Mediterraneo. Per tali motivi la dieta mediterranea è caratterizzata non solo da elementi tangibili (risorse, alimenti, elementi nutritivi, paesaggio rurale), ma anche da elementi culturali immateriali relativi alla produzione, alla distribuzione a la consumo di alimenti caratteristici di una specifica organizzazione sociale dando vita al cosiddetto “intagible heritage”, tanto immateriale quanto cogente per la tenuta stessa delle comunità che lo esprimono e lo tramandano.
È di fondamentale importanza valorizzare questi elementi culturali immateriali, troppe volte banalizzati e relegati nella categoria del vago, per la promozione dei teritori cui si riferiscono, per la competitività locale, lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita.
MALIKA EDDAKHCH Circolo Facm Rabat
Cenni biografici
È professore ordinario presso il dipartimento di lingue e culture straniere la Scuola Normale Superiore (ENS) – Università Mohammed V Agdal – Rabat. Ha formato vari gruppi di insegnanti d’italiano per il liceo presso l’ENS; e ha insegnato vari corsi al dipartimento d’italiano alla Facoltà di Lettere E Scienze Umani a Rabat. Ha partecipato a numerosi convegni in Marocco e in Italia. Ha varie pubblicazione nel suo dominio di ricerca e ha ricoperto vari incarichi scientifici e accademici nell’università. Collabora con l’accademia regionale di Rabat – Zemmour Zaer per effettuare attività formative a favore degli insegnanti della lingua italiana nelle scuole marocchine. Collabora con l’Istituto Italiano di Cultura per organizzare convegni di stampo culturale e interculturale. È membro attivo in varie associazioni (Peripli, Associazione Marocchina dell’Educazione Comparata (AMEC) e Associazione Valori e Culture). È la fondatrice del Circolo di Rabat della FACM.
Intervento
Cuisine cérémoniale marocaine – Un patrimoine ancestral en déperdition
La cuisine cérémoniale au Maroc est une cuisine riche et variée. Les aliments préparés pendant les périodes de fêtes mondaines ou religieuses changent selon les régions, les traditions, les croyances, mais aussi et surtout selon le terroir et ses produits. Cette richesse et variété est en train de se perdre à travers une opération de normalisation et standardisation entreprise par des traiteurs et par des sociétés du Catering, surtout durant les fêtes mondaines.
L’objectif de la présentation est de partager et d’exposer la réalisation de quelques plats traditionnels (leurs composants, leurs valeurs historiques et morales et l’importance qu’ils revêtent pour tisser des liens entre les membres de la communauté), mais surtout d’illustrer le cérémoniale d’antan et le changement actuel. Ainsi, l’importance et la symbolique que revêtent les mets cérémoniaux et le rapport cuisine et festivités va être illustré à travers une vidéo qui montrent les recettes spéciales, les histoires et les coutumes liés à chaque événement. Une telle richesse composée de nourriture, et surtout de rituels et coutumes, est en train de se perdre à cause du catering, une tendance très en vogue au Maroc depuis une quinzaine.
Cucina cerimoniale marocchina – Un patrimonio ancestrale che si sta perdendo
La cucina cerimoniale in Marocco è ricca e varia. Gli alementi preparati nei periodi delle feste laiche o religiose cambiano a seconda delle regioni, le tradizioni, le credenze, ma anche e soprattutto a seconda del territorio e dei suoi prodotti. Queste ricchezza e varietà si stanno perdendo per un’operazione di normalizzazione e standardizzazione voluta dagli operatori del settore alimentare e dalle società di “Catering”, soprattutto nelle feste laiche. L’obiettivo di auesta presentazione è di condividere ed esporre la realizzazione di qualche piatto tradizionale(loro componenti, loro valore storico e morale e l’importanza che essi hanno per tessere legami tra i membri della comunità), ma soprattutto di illustrare il cerimoniale di un tempo e il cambiamento attuale. Cosi’, l’importanza e simbolizzazione dei pasti cerimoniali e il rapporto cucina e fetività sarà illustrato attraverso un video che mostra le ricette speciali, le storie e i costumi legati a ogni evento. Una tale ricchezza composta di cibo, e soprattutto di rituali e costumi, si sta perdendo a causa di “catering”, una tendenza molto in voga in Marocco da circa 15 anni.
ROBERTO SOTTILE Università di Palermo
Cenni biografici
Insegna Linguistica italiana nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo. Fa parte del gruppo di lavoro dell’Atlante Linguistico della Sicilia (ALS) e dirige la collana “L’ALS per la scuola e il territorio”. Con Giovanni Ruffino ha pubblicato nel 2016 “Parole migranti tra Oriente e Occidente”.
Intervento
Arabismi alimentari nel Mediterraneo plurilingue. Parole e cose dell”alimentazione nei dialetti meridionali e nell’italiano di ieri e di oggi
Saranno succintamente ricostruiti i molteplici percorsi di parole di origine araba, riferire all’ambito alimentare,che nel corso del Medioevo hanno viaggiato lungo le sponde del Mediterraneo. Il loro accoglimento in diverse aree e in diverse lingue che si affacciano sul “mare nostrum” mostranocome i processi che ne hanno determinato il radicamento e la sopravvivenza fino ai giorni nostri,siano stati contrassegnati da progressive aggiunzioni più che da sostituzioni, da vitali sincretismi più che da cancellazioni.
LUCIA CUCCIARELLI Ufficio scuola Ambasciata d’Italia a Tirana
Cenni biografici
Dirigente Scolastico di istituti Agro Ambientali dal 2014 dirige l’Ufficio Scuole dell’Ambasciata d’Italia a Tirana. Per il Miur e istituzioni europee si è occupata della formazione dei docenti e di numerosi progetti internazionali in particolare nel settore della sostenibilità, della sicurezza alimentare e dell’ambiente.
Intervento
Albania e pedagogia del patrimonio culturale e naturale mediterraneo
Il Mediterraneo, suolo geologicamente giovane, si presenta con poche e poco estese pianure, con aree sismicamente attive e vulcani, rilievi esposti all’erosione, regimi di piogge irregolari, strati frequentemente sottili di terra coltivabile.
Il Mediterraneo è un insieme di ambienti geologici e geografici generalmente ridotti come superficie, estremamente variabili e questa discontinuità diventa l’aspetto paradossalmente unificante. Queste caratteristiche ambientali sono state ricordate in miti e in narrazioni epiche e poetiche dove divinità, eroi e patti fondativi, sono stati associati a luoghi specifici, rappresentativi del rapporto della comunità con l’ambiente.
[… ] Identificare i valori del passato per comprendere la complessità del presente.
Il patrimonio culturale va insegnato: da qui la Pedagogia del Patrimonio che necessita di strategie formative e di pratiche guidate. Il patrimonio culturale e naturale può diventare una vera “rappresentazione materiale e visibile dell’identità nazionale” (Articolo 131 Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42).
Le indicazioni individuabili dalle voci e dal confronto sul campo sono numerose e vari referenti pubblici e privati, a cominciare dalle Fondazioni Agnelli e Golinelli, convergono sull’urgenza di ridisegnare la funzione educativa in chiave sistemica, anche attraverso il patrimonio, creando le modalità di dialogo tra la pluralità di attori chiamati in causa.
FORTUNA BRANDI Antica pasticceria Scaturchio
Passeggiando nel cuore di Napoli si incontra Scaturchio, antica pasticceria, vera e propria “cattedrale dolciaria”. Continuum fra tradizione e modernità, situata nella piazza San Domenico Maggiore, la pasticceria Scaturchio costituisce una vera Mecca per i buongustai e gli amanti della tradizione, una vera istituzione nell’arte dolciaria per gli amanti della vita fatta di prelibatezza e gusto. È il 1905 quando Giovanni Scaturchio, calabrese d’origine, apre la sua pasticceria nel cuore del centro storico di Napoli, in piazza San Domenico Maggiore. Da subito risulta suo figlio Nicola, da tutti chiamato Mario, l’erede dell’attività che nel giro di qualche anno diventa un punto di riferimento nel panorama dolciario napoletano.
BARBARA FUMAGALLI Museo del Tesoro di San Gennaro
Cenni biografici
Milanese di nascita e di formazione, muove i sui primi passi nel mondo della comunicazione nella Milano degli anni 80in cui radio e televisioni libere iniziano i loro primi passi. Esperta in comunicazione d’impresa, marketing, visual, progettazione e organizzazione di eventi. Ha al suo bilancio 23 anni di attività svolti con importanti aziende del settore della comunicazione visiva, riadiofonica e degli eventi. Dal 2000 collabora come formatore con università e società di formazione e, dal 2013, collabora con il museo del Tesoro di San Gennaro dove, oltre al lavoro di comunicazione e sponsoring si occupa della formazione nei progetti di alternanza scuola lavoro.
TOMMASO MAZZA Presidente Comitato lavorazione del Corallo e del Cammeo di Torre del Greco
Cenni biografici
Nato il 19 agosto del 1968, si è laureato in Economia e Commercio alla Facoltà Federico II di Napoli ed è alla guida della azienda di famiglia ( Mattia Mazza srl) insieme al fratello Mattia e ai nipoti Davide e Daniele che rappresentano la quarta generazione della storica azienda di Torre del Greco impegnata nella produzione e nella commercializzazione di coralli e cammei da oltre un secolo. Già presidente Assocoral dal 2013 al 2018 ora impegnato alla presidenza del comitato promotore Unesco
CATERINA ASCIONE Storica dell’arte del corallo
Cenni biografici
Laureata in storia dell’arte, ha dedicato la sua attività di ricerca alla storia del corallo e, in particolare, alla storia della sua lavorazione. Ha curato numerose mostre dedicate alla lavorazione del corallo e del cammeo; ha partecipato come relatrice a convegni e incontri sulle prospettive e problemi connessi alla pesca e alla lavorazione del corallo e della conchiglia. Ha pubblicato, oltre ai cataloghi delle mostre, numerosi saggi e monografie sull’argomento. Dal 2001 dirige a Napoli il Museo d’Impresa del Corallo Ascione e ne cura le attività; dal 2009 è presidente dell’Associazione Onlus Giovanni Ascione per la salvaguardia, la promozione e la cura dell’artigianato ed è membro del Comitato Scientifico per la candidatura della lavorazione del corallo e del cammeo a Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Intervento
Torre del Greco e il corallo. Un vincolo che, al di là dell’aspetto economico produttivo, si è tradotto in una vera e propria civiltà del corallo che ha improntato di sé la vita e cultura del luogo. Un legame antichissimo che ha vissuto due momenti: l’attività di pesca documentata fin da tempi remotissimi, e la lavorazione del grezzo, iniziata solo a partire dagli inizi del XIX secolo. Ben presto le maestranze torresi trasferirono la loro abilità d’incidere il corallo anche sulle conchiglie avviando una copiosa produzione di cammei
Iniziava, così per Torre del Greco, una storia che, sopravvivendo a conflitti mondiali e profonde crisi economiche, dura ancora oggi. Una storia che è la storia stessa di una città e della sua gente; una cultura unica al mondo, tesoro di tutti.
GIUSEPPE PEZONE Presidente Associazione Italiana Amici del Presepio
Cenni biografici
Dirigente Medico veterinario dell’Asl di Napoli, Direttore del centro di riferimento del polo didattico integrato della Regione Campania per la sicurezza alimentare e la sicurezza nutrizionale, docente universitario presso il Dipartimento di Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Giuseppe Pezone, appassionato di storia napoletana, di simbologia del presepe e dell’arte presepiale stessa, è riuscito, nonostante i suoi numerosi impegni lavorativi, a coltivare il sogno che gli ha consentito di specializzarsi nella produzione di scenografie sempre più originali ed ispirate ai luoghi più ameni della Campania per essere presente alle numerose mostre organizzate dalla Sede di Napoli dell’ Associazione Italiana Amici del Presepio sia in Italia che all’estero. In questi ventidue anni di appartenenza al gruppo ha profuso impegno nelle cariche associative al fine di promuovere attività unitamente agli altri associati. Di volta in volta è stato tesoriere, direttore tecnico, componente del Comitato Artistico, segretario, vice presidente ed infine Presidente di un gruppo di cui Giuseppe Pezone è profondamente e sinceramente orgoglioso per il contributo dato dai singoli allo scopo di diffondere e sostenere la tradizione del Presepio vanto indiscusso della città di Napoli.
Intervento
L’Associazione Italiana Amici del Presepio (AIAP) è un’associazione senza scopo di lucro composta da una sede centrale, nata nel 1953, ubicata a Roma, e decine di Sedi distribuite su tutto il territorio nazionale con lo scopo di promuovere, diffondere e mantenere viva la tradizione presepistica evidenziandone tutti gli aspetti storici, religiosi, culturali, artistici e tecnici. È membro della Universalis Foederatio Praesepistica, federazione internazionale che riunisce Associazioni presepistiche di tutto il mondo.
La sede di Napoli fu la prima sezione distaccata a nascere nel 1954. Rispetto alle altre Sedi ha, in più, la responsabilità di dar rilievo alle peculiarità del presepe napoletano che, grazie ad una fortuita coincidenza tra regnanti ed un popolo estremamente creativo, in un particolare contesto storico-culturale, si è differenziato da tutti gli altri raggiungendo alti livelli sia artistici che artigianali.
Nel 1990 è stata riconosciuta “Ente culturale di interesse regionale ed Ente di interesse culturale” del Comune di Napoli. Da trentaquattro anni organizza una mostra di arte presepiale che attrae decine di migliaia di turisti ed amanti del presepe. Ad essa affianca visite guidate, conferenze, pubblicazioni e bandisce un concorso per le scuole, patrocinato dal Comune, giunto, ormai, alla sua XXXI edizione.
Ogni anno la Sede partenopea dell’AIAP è invitata ad allestire mostre in Italia e all’estero riscuotendo sempre enorme successo, contemporaneamente, ormai da decenni, le viene affidato il compito di allestire il presepe nella Cattedrale di Napoli e negli appartamenti privati del Cardinale. Ha organizzato corsi di formazione professionale regionali per “Artigiano del presepe” che ha dato la possibilità a numerosi giovani di realizzarsi, corsi di presepismo a Napoli ed in altre città italiane, in centri penitenziari, nelle scuole, presso Associazioni e per i ragazzi di Scampia. Particolare attenzione pone nel rapporto con gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
SIMONE MARIA DE CONCEICAO Presidente Movimento Unione Nazionale Interculturale
Cenni biografici
Simone Maria Da Conceição è nata a Rio de Janeiro nel 1971, figlia di una cuoca brasiliana immigrata in Italia negli anni 70, è arrivata a Milano all’età di 6 anni dove ha fatto tutti gli studi; è stata modella, showroom salesperson e guida turistica in giro per il mondo. Tra il 1992 e il 1994 ha vissuto in Gambia a Banjul nel West-Africa, lavorando come coreografa. Si é laureata in Scienze della Formazione indirizzo scienze dell’educazione (esperto nei processi formativi) all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ha un Master in Human Resources Management. Dal 1998 lavora come selettore, formatore, docente e counselor nel campo delle Risorse Umane, specializzandosi nella comunicazione relazionale e comportamentale. E’ stata Organizzatrice volontaria del Corso Universitario multidisciplinare di “Educazione allo Sviluppo” per l’Unicef all’Università Statale di Milano. Dal 2001 vive a Napoli dove é stata coordinatrice nell’ambito del progetto “Formazione per donne rifugiate” denominato “Case Alloggio”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Collabora come Mediatrice Interculturale per la Caritas di Napoli e con altre cooperative ed associazioni che si occupano di sociale e d’immigrazione. E’ progettista di varie iniziative nell’ambito sociale a livello nazionale. Attualmente è presidentessa e fondatrice di M.U.N.I. Onlus Movimento e Unione Nazionale Interetnica con sede a Napoli, ha tre figli e un compagno di vita. E’ fondatrice della società MAS Srls (Motivazione, Ascolto e Sviluppo della Persona).
CIRO FORMISANO Fondatore Siro’s Band
Cenni biografici
Ciro Formisano fondatore della Siro’s Band è attore, cantautore, sceneggiatore, socio e Segretario dell’associazione M.u.n.iOnlus. Siro’s Band Gruppo originario dell’ area Vesuviana cresciuto attraverso molteplici esperienze musicali (Folk,Pop,Rock;Blues) attraverso le quali è giunto alla formazione attuale composta da: Ciro Formisano: Chitarra /Armonica/ Voce; Giuseppe Maddaloni: Fisarmonica /Voce; la Band si propone di raccontare con un progetto inedito in lingua Napoletana il proprio stile musicale con una vena ironica e in contemporanea far riflettere sulle problematiche del nostro tempo, dare voce agli ultimi, “a chi non ten’ voce”. Ogni Popolo ha il suo Blues. Collaborano con diversi gruppi etnici e multietnici.
Intervento a cura di De Conceicao e Formisano
“Quando penso al passato, ai miei antenati e ai migranti, vorrei tanto tornare indietro e capire come hanno fatto loro a sopportare tante vessazioni, con quale coraggio affrontavano le giornate e quali erano i loro pensieri. La storia che vi racconterò potrebbe tranquillamente essere ambientata ai giorni nostri: parliamo di migranti (…) Della paura dell’altro e della mancanza di una pace condivisa che ci aiuti a rispettare gli esseri umani. Per prima cosa, ho dovuto fare un salto nella storia, nell’antropologia, nella sociologia e così via…”
ANGELA PROCACCINI
Cenni biografici
Angela Procaccini ha vissuto tra Napoli, Cava dei Tirreni e Salerno, Genova, Roma. La sua matrice è quella di docente di scuole superiori. Dirigente scolastico di Istituti nautici, dal Mare ha tratto l’essenza per percorrere ancora le rotte della vita. Infatti il Mare, i Giovani, l’Amore, la Cultura sono stati da sempre il nutrimento della sua anima, la guida per andare avanti, il conforto della perdita di Simonetta, l’amata figlia. Nominata prima Cavaliere, poi Ufficiale della Repubblica, preferisce comunque sentirsi la “Partigiana dei ragazzi”, come è stata definita per la sua propensione a capire, ragionare con i ragazzi, e a creare in loro il “nucleo caldo” di valori e sentimenti. Scrittrice sensibile e raffinata, oggi coordina per il Comune di Napoli percorsi di Mare e di Cultura per i giovani, con lo sguardo sempre fisso all’orizzonte lontano. Ha pubblicato per Guida editori numerosi libri di poesia (Come farfalla di maggio, Nebbie, Angeli senza ali, Sguardi, La ninfa dei fiori, Lunghi capelli …), per Graus editore, “D”, un libro di racconti a sfondo socio/psicologico con prefazione di Bianca Berlinguer.
GIOVANNI GUERRERA Presidente Orchestra Multietnica
Cenni biografici
Giovanni Guarrera, chitarrista di formazione classica, interessato allo studio e all’esecuzione della musica etnica nell’area mediterranea e latinoamericana.
Studia presso il conservatorio di musica di San Pietro a Majella dove si diploma in chitarra. Inoltre approfondisce lo studio degli elementi sociologici e antropologici della musica alla Universita’ Federico II di Napoli laureandosi in sociologia.
La sua attività musicale si svolge su due piani diversi, sovrapposti e complementari: quello riguardante l’ambito del repertorio della cosiddetta musica classica, e quello più propriamente etnico del repertorio popolare partenopeo, mediterraneo e sudamericano.
Come chitarrista classico ha tenuto numerosi concerti vincendo diversi concorsi nazionali in ambito solistico e in formazioni da camera. Attualmente è direttore del progetto musicale e multiculturale OMM (Orchestra Multietnica Mediterranea).
Intervento
L’ Orchestra Multietnica Mediterranea è un progetto che nasce dall’idea di proporre Napoli come crocevia di culture diverse che possano esprimersi attraverso il linguaggio plurale ed universale della musica.Con questo progetto si intende avviare un percorso che si sviluppi abbracciando tutti i popoli che in qualche modo hanno attraversato il Mediterraneo, dal Sud America alla Spagna al Nord Africa, dalla Turchia alla Grecia, dall’Asia all’Europa dell’est. L’OMM è composta da musicisti delle più diverse origini e tradizioni culturali presenti sul territorio e trae linfa vitale dai rifugiati e richiedenti asilo presenti nell’orchestra ponendosi come base di ricerca di lavoro e riscatto sociale. L’Orchestra Multietnica Mediterranea intende farsi portavoce di tutte le manifestazioni a favore dei diritti umani.
RITA FELERICO – Peripli
Cenni biografici
Laureata in Filosofia, giornalista pubblicista, counselor filosofico, specializzata in Storia dell’Arte è stata per diverso tempo cultrice della materia presso la cattedra di Storia della Filosofia -Università l’Orientale- tenuta dalla prof.ssa Maria Donzelli. Nata a Salerno, vive e lavora a Napoli da più di trent’anni. Promotrice di manifestazioni e iniziative culturali, vincitrice di vari concorsi di poesia, è vice presidente dell’Associazione Peripli – Culture e Società Mediterranee e membro della Fondazione Cittadine e Cittadini del Mediterraneo. Presente come socia in diverse associazioni culturali, con le quali collabora assiduamente (vedi Eleonora Pimentel, Wunderkammer, Piano City Napoli) è protagonista in incontri, forum, seminari, presentazioni di libri e letture poetiche. Ha pubblicato con Bibliopolis DeSiderio silloge poetica con disegni dell’artista Lello Esposito e la silloge poetica Invenzioni a due voci, editore Graus, con disegni di Riccardo Dalisi. Molte poesie sono vincitrici di concorsi nazionali (l’ultimo è stato conseguito con l’Associazione Anterem di Verona ) e presenti in raccolte e collettanei, come alcuni suoi saggi (alcuni pubblicati da Homo Scrivens). Docente presso le scuole estive dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, organizza dal 2009 gli incontri del Cafè Philo a Napoli (quest’anno ricorre il decennale). Ha lavorato presso il settore stampa e l’Ufficio del Portavoce del Presidente della Regione Campania. Collabora assiduamente con il Museo Cappella Sansevero.
DON ALFONSO RUSSO Vicario per la diocesi di Napoli – Direttore Complesso monumentale Donnaregina
Cenni biografici
Laureato in filosofia presso l’Università Statale Federico II di Napoli, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Ha insegnato: Teologia fondamentale e Teologia trinitaria presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Teologia delle religioni presso la Facoltà di teologia dell’Università Gregoriana di Roma. È stato preside della Facoltà Teologica di Napoli. Attualmente è Vicario per la Cultura della Diocesi di Napoli e Direttore del Complesso Monumentale di Donnaregina.
Intervento
Il Mediterraneo si presenta ancora oggi come un bacino di culture e di religioni diverse. In prospettiva può diventare un mare di incomprensioni e di guerre o di dialogo e di integrazione. L’opera più proficua è quella di superare ataviche incomprensioni per accrescere il potenziale di sviluppo dei popoli che lo abitano.
In questa linea l’arte – testimoniata dai nostri Musei – può svolgere un ruolo essenziale.
LEILA EL HOUSSI storica, Università Firenze
Cenni biografici
È professore a contratto di Storia del Medio Oriente presso l’Università di Firenze. E’ un’esperta di storia, culture e questioni di genere del Mediterraneo in età moderna e contemporanea, in particolare dei rapporti intercorsi fra l’Italia, la Tunisia e gli altri paesi del Nord Africa (area del Maghreb). Su questi temi, oltre alla partecipazione a convegni internazionali, ha pubblicato numerosi articoli su riviste e volumi italiani e stranieri. Si è laureata in Scienze politiche, indirizzo storico-politico e ha completato un Master in “Studi interculturali” presso l’Università di Padova. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in “Storia, istituzioni e relazioni internazionali dei paesi extra-europei” presso l’Università di Pisa. Ha ottenuto all’unanimità l’abilitazione a professore associato nel settore concorsuale 10/N1 (Culture del vicino Oriente antico, del medio Oriente e dell’Africa) e nel settore 14/B2 (Storia delle relazioni internazionali). È inoltre co-Presidente del Forum Italo Tunisino e membro del Consiglio di Presidenza del Movimento Europeo Italia.
Intervento
Tracciare i rapporti intercorsi nella storia tra la sponda sud e l’Italia e in particolare tra la Tunisia e l’Italia rilevando in prima istanza l’importanza della circolazione migratoria descrivendo l’emigrazione di italiani ( con forte attenzione alla dimensione regionale) verso il paese nordafricano. Successivamente tenterei di provare a fornire elementi per il superamento di stereotipi su questa questione smontando le narrazioni dominanti che attualmente sembrano prendere forza che si identificano da un lato nella “narrazione del conflitto” e dall’altro nella “narrazione orientalista”.
SALAM KAWAKIBI consiglio consultativo Facm della Siria
Cenni biografici
Chercheur en sciences politiques et relations internationales, il est, depuis novembre 2017, directeur du Centre Arabe e Recherches et d’Etudes Politiques de paris (www.carep-paris.org). Ancien directeur adjoint et directeur des recherches à l’Arab Reform Initiative (www.arab-reforme.net) entre 2007 et 2017. Pprofesseur associé à l’université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Il est Président de l’association: The Day after for a democratic Syria (www.tda-sy.org/en).
Diplômé de troisième cycle en sciences économiques, relations internationales et sciences politiques des Université d’Alep (Syrie) et Aix-en-Provence (France).
De 2009 au 2011, il était chercheur principal à la faculté de sciences politiques de l’université d’Amsterdam. De 2000 à 2006, il a dirigé l’Institut Français du Proche-Orient à Alep en Syrie.
Il est membre du Conseil Consultatif de la Fondation Assemblée des Citoyens et citoyennes de la Méditerranée (www.fondacionacm.org) et membre de la rédaction de la revue Confluences Méditerranée (www.confluences-mediterranee.com). Il est aussi, président du conseil consultatif de l’organisation Ettijahat pour une culture indépendante (www.ettijahat.org).
Ricercatore in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, da novembre 2017 è direttore del Centro Arabo Ricerche e Studi Politici di Parigi (www.carep-paris.org). Già direttore aggiunto e direttore di ricerca all’Arab Reform Initiative (www.arab-reforme.net) tra il 2007 e 2017. Professore associato all’Università di Paris1 Panthéon-Sorbonne, é presidente dell’associazione “The Day after for democratic Syria (www.tda-sy.org/en). Diplomato di terzo ciclo in Scienze Economiche, Relazioni Internazionali e Sienze Politiche dell’Università di Aleppo (Siria) e di Aix-en-Provence (Francia).
Dal 2009 al 2011 è stato primo ricercatore alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Amsterdam. Dal 2000 al 2006 ha diretto l’Istituto Francese del Vicino Oriente ad Aleppo in Siria. E’ membri del Consiglio Cosultativo della Fondazione Assemblea dei Cittadini e Cittadine del Mediterraneo (FACM) e membro della redazione della rivista “Confluences Méditerranée (www.confluences-mediterranee.com). E’ anche presidente del Consiglio Consultativo dell’organizzazione Ettijahat per una cultura indipendente (www.ettijahat.org).
Intervento
Le patrimoine syrien, victime éternelle
Depuis l’arrivé au pouvoir de la dictature en Syrie en 1963 et son renforcement pour devenir un régime totalitaire en 1970, le patrimoine riche du pays est devenu un champ d’action politique, culturel et lucratif. La préservation ainsi que la valorisation du patrimoine archéologique représentaient durant ses décennies un pari idéologique maniable pour le pouvoir en place. Ainsi, la corruption endémique qui s’est renforcée à partir de 1970, a placé le patrimoine dans sa ligne de mir comme étant une source lucrative. Avec la révolution syrienne qui s’est transformée rapidement en tuerie, le patrimoine est devenu ainsi victime de destruction volontaire, involontaire et de spoliation organisée en plein jour par plusieurs acteurs sur la scène du conflit. Dans mon intervention, en expliquant tout ce qui précède, j’essayerai de démontrer que la préservation du patrimoine syrien, méditerranéen par excellence, est liée inévitablement au changement de la doctrine politique qui règne sur le pays depuis des décennies.
Il patrimonio siriano, vittima eterna
A partire dall’avvento al potere della dittatura in Siria nel 1963 e a seguito del suo consolidamento per divenire regime totalitario nel 1970, il ricco patrimonio del paese è diventato un campo di azione politica, culturale e lucrativa. La conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico hanno rappresentato nel corso di questi decenni una scommessa ideologica manipolata dal potere in vigore. Cosi’, la corruzione endemica che si è rinforzata a partire dal 1970, ha considerato il patrimonio una fonte di lucro. Con la rivoluzione siriana che si è trasformata rapidamente in massacro, il patrimonio è divenuto vittima di distruzione volontaria, involontaria e di spoliazione organizzata in pieno giorno da vari attori sulla scena del conflitto. Nel mio intervento, dopo aver spiegato tutto cio’, cerchero’ di dimostrare che la conservazione del patrimonio siriano, mediterraneo per eccellenza, è legato inevitabilmente al cambiamento della dottrina politica che regna sul paese da decenni.
NICOLETTA STENDARDO Circolo Facm di Marsiglia
Cenni biografici
È volontaria/amministratrice del circolo AC di Marseille. Ha una formazione in Antropologia (EHESS) e lavora attualmente come bibliotecaria/programmatrice culturale in una biblioteca pubblica dell’area metropolitana di Marseille.
Intervento
Notre intervention comporte 3 parties:
bref rappel de quelques caractéristiques des mémoires collectives : elles sont « multi-formes » ; peuvent être anciennes ou contemporaines ; partagées ou bien sources de conflits ; elles peuvent être associées aussi bien à un village qu’à une région, un pays ou encore le monde méditerranéen dans son entier ; elles réapparaissent régulièrement.
Résumé d’expériences marseillaises de collecte et/ou représentation de mémoires collectives et présentation sommaire des expériences du cercle ACM de Marseille
Présentation du projet proposé: collecte par des jeunes de mémoires collectives tout autour de la Méditerranée et construction d’une représentation de l’ensemble obtenu, à l’attention d’un public aussi large que possible.
Ce projet comporte 4 volets: sensibilisation au sujet, collecte, construction d’une représentation, puis diffusion/communication. Chacun de ces volets apporte sa pierre dans la construction/consolidation de la citoyenneté.
Il nostro intervento si articola in 3 parti :
Breve richiamo ad alcune caratteristiche delle memorie collettive: esse sono multiformi; possono essere antiche o contemporanee; condivise o fonti di conflitti; possono essere associate a un villaggio o a una regione, a un paese oppure al mondo mediterraneo nel suo insieme; esse riappaiono regolarmente.
Sintesi di esperienze marsigliesi di raccolta e/o presentazione di memorie collettive e presentazione sommaria delle esperienze del circolo FACM di Marsiglia.
Presentazione del progetto proposto: raccolta dovuta ad alcuni giovani di memorie collettive in area mediterranea e costruzione di una presentazione d’insieme cosi’ ottenuta a un pubblico il più vasto possibile.
Questo progetto comporta 4 aspetti: sensibilizzazione all’argomento, raccolta, costruzione di una presentazione, poi diffusione/comunicazione. Ciascuno di questi aspetti porta il suo contributo alla costruzione/consolidamento della cittadinanza.
ELMA HODZIC Direttrice Museo di Storia della Bosnia Erzegovina a Sarajevo
Cenni biografici
Curatrice e storica dell’arte di Sarajevo, ha una laurea in storia dell’arte e letteratura. Elma sta studiando le connessioni tra musei e identità collettiva. Esplora il processo di narrazione nei musei e scopre i significati e i messaggi negli oggetti del museo. Elma è attiva nel campo della pedagogia e dell’educazione museale. Sta lavorando a progetti che collegano il patrimonio e l’attivismo: cercando di coinvolgere la comunità locale nella protezione del patrimonio. Lavora al Museo di Storia della Bosnia ed Erzegovina.
Intervento
Patrimonio della missione: in che modo la comunità può aiutarci a preservare il patrimonio e (ri) creare luoghi della memoria?
Il patrimonio culturale della Bosnia ed Erzegovina è stato interessato dalla distruzione di guerra e dalla negligenza del dopoguerra. La crisi politica ha influenzato la vita culturale dello stato. Se il sistema fallisce, chi può assumersi la responsabilità di (ri) creare memoria e preservare il patrimonio? Possono i cittadini / le persone partecipare alla politica culturale? Come incoraggiare i cittadini a prendere parte alla vita culturale? Attività del Museo storico della Bosnia ed Erzegovina mostrano come il visitatore passivo può diventare attivo salvatore del patrimonio. Patrimonio della missione
MARIA D’ELIA Presidente Fondazione Mondragone
Cenni biografici
Dirigente presso la Regione Campania dal 1983, Maria D’Elia è, dal 2014 a tutt’oggi, Avvocato Capo – Responsabile dell’Ufficio Speciale Avvocatura Regionale. É attualmente Presidente dell’Istituto Educativo Femminile di Mondragone.
Intervento
Presentazione della Fondazione Mondragone di Napoli e del Museo del Tessile e dell’Abbigliamento “Elena Aldobrandini”. Il luogo ripercorre la Storia della moda, in un ampio arco temporale: dal Cinquecento ai nostri giorni. Il museo è vetrina del fashion, raccontato da griffe di eccellenza. I nomi sono tanti. Sarli, Capucci, Biagiotti, De Simone, Missoni, Lettieri, sono solo alcuni, ma tutti indicativi di abilità certosine. Il Museo è unico nella tipologia e nella straordinaria varietà del suo posseduto. Non solo opere tessili, non solo haute couture o prêt-à-porter. Non solo manufatti finiti con chiara destinazione d’uso, come abiti da cocktail o da sposa, oltre, ad accessori, quali: cappelli, borse, guanti, ventagli, parasole e piume. Ma, anche: colletti, jabot, ritagli di passamanerie, imparaticci, intarsi in merletto, lavorazioni in tombolo e sfilato. Un tripudio di esemplariartigianali e conoscenze tradizionali, capaci, di definire le regole del “vestirsi bene” e sancire l’evoluzione cronologica delle stesse.
FRANCESCA VITELLI – Enterprising Girl
Cenni biografici
Francesca Vitelli nasce a Napoli nel 1968. Fino al 1998 lavora in diverse testate giornalistiche e inizia la sua carriera nel mondo della formazione e della progettazione. Vince un concorso alla Camera di Commercio di Napoli per la consulenza alle PMI e si forma all’Istituto Guglielmo Tagliacarne. Dal 2001 al 2005 dirige il settore tecnico dell’ufficio provinciale di Napoli di una delle tre associazioni di categoria del mondo agricolo, entra nel direttivo e segue le “donne in campo” pubblicando per la Commissione Regionale Pari opportunità una ricerca sul lavoro delle donne in agricoltura. Nel 2002 vince un concorso alla Camera di Commercio di Napoli e fino al 2004 è consulente per l’imprenditoria femminile e lo start up di impresa per lo sportello ATHENA del Comitato per l’imprenditoria femminile. Nello stesso periodo è membro del Nucleo di valutazione del Comune di Piano di Sorrento. Dal 2004 al 2012 è direttore dell’ente di formazione e ricerca UPN di Napoli. Dal 2006 al 2014 è responsabile della progettazione, gestione, rendicontazione. Monitoraggio e valutazione di interventi formativi e sviluppo per le imprese a valere su fondi Ue, nazionali e fondi interprofessionali per la Confesercenti di Napoli. Nel 2014 crea il network nazionale EnterprisinGirls e ne diventa la presidente, carica che ricopre a tutt’oggi. Dal 2015 è consulente dell’Assocoral per la progettazione e il coordinamento della proposta di candidatura UNESCO “La lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco patrimonio immateriale dell’Umanità”.
MARIA ROSARIA DE DIVITIIS Presidente Fai
Cenni biografici
È nata a Salerno, e, dopo aver conseguito la laurea in Storia Moderna con il prof. Giuseppe Galasso, dal 1966 vive a Napoli, dove ha svolto per alcuni anni il lavoro di ricercatrice per il CNR con il prof. Pasquale Villani. Ha poi vinto il concorso nazionale come funzionario direttivo del Ministero per i Beni Culturali. Quindi, dopo 42 anni intensi di impegno scientifico ed organizzativo per il Ministero ha lasciato il lavoro attivo che si è concluso come Dirigente del Ministero per i Beni Culturali, per cui è stata Direttore del Grande Archivio di Stato di Napoli e Soprintendente Archivistico per la Campania, realizzando un’ampia e approfondita attività non meramente istituzionale e amministrativa, ma attraverso progetti di studio,
di ricerca, congressi, mostre e un grande numero di pubblicazioni, con cui ha valorizzato anche tante risorse umane di collaboratori e di giovani specialisti.
Dal novembre del 2009 è Presidente regionale del FAI (Fondo Ambiente Italiano), per la Campania. Quindi ora svolge questo ruolo con entusiasmo e passione, perché si esplica in un impegno che le è congeniale, perché le consente di essere ancora attiva a titolo volontario, questa volta, sempre per i problemi della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e del paesaggio. Compito in cui oggi il FAI è veramente sussidiario, perché supplisce alle carenze delle istituzioni preposte a livello nazionale e locale.
Intervento
Fu Elena Croce che suggerì all’amica Giulia Maria Crespi che era con lei in Italia nostra a impegnarsi per creare in Italia una Fondazione sul modello del National Trust britannico. L’idea della Croce si realizzò grazie alla Crespi sostenuta da Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli. Era il 28 aprile 1975 quando si firmò l’atto costitutivo e lo statuto del FAI.
La prima donazione al FAI fu Cala Junco a Panarea nelle Eolie. Poi la Crespi comprò e donò al FAI il Monastero di Torba, le ultime acquisizioni sono I Giganti della Sila, il Podere casa Lovara a Punta Mesco e le Saline Conti Vecchi a Cagliari.
Nel 1993 si realizzò la Prima delle Giornate FAI di Primavera che si svolgono da allora ogni anno in Primavera. Il FAI poi nel 2003 chiama gli italiani ad esprimersi sui luoghi che hanno più a cuore e così ogni due anni si svolge il censimento per cui con fondi di Banca Intesa si restaurano I Luoghi del cuore più votati. Sul territorio italiano esistono le Presidenze FAI, una per regione e le Delegazioni che hanno livello provinciale.
Inoltre si realizza l Progetto FAI Giovani che vede autonome attività dei giovani organizzati con loro gruppi. In particolare poi si sono organizzate ormai in diverse regioni (e la Campania è stata la prima) i gruppi di cittadini residenti di origine straniera che realizzano per il FAI il progetto “Un Ponte tra le culture” che svolge attività ed incontri a favore di cittadini stranieri residenti a Napoli nelle loro lingue madri.
MARIA ANTONIETTA SELVAGGIO Museo del Mare di Napoli
Cenni biografici
Già ricercatrice in Sociologia presso l’Università degli Studi di Salerno, le sue ricerche sono rivolte agli studi di genere, ai rapporti tra storia e memoria, ai temi della cittadinanza e della democrazia. Tra le sue pubblicazioni: (a cura con A. Mussari),) Da scugnizzi a marinaretti. l’esperienza della Nave Asilo “Caracciolo” 1913-1928, 2010; Educatrici di società. Racconti di donne e di cura, 2013; Transforming Street Urchins into Adult Sailors on the Training Ship “Caracciolo” (1913-1928): Giulia Civita Franceschi and Her Educational Vision, New York, 2014; Ornella Labriola: the loneliness of an irreducible memory, in “Academicus International Scientific Journal”. Ha fatto parte di organismi per la promozione di Politiche di Pari Opportunità; è membro del Comitato scientifico della rivista “Resistoria”; è direttrice della Collana “Confini aperti” e condirettrice della Collana “Progetto Memoria” presso la casa editrice ESA; è Vicepresidente della Fondazione “Thetys-Museo del Mare” di Napoli.
Intervento
Un’eredità impegnativa: l’archivio della Nave Asilo “Caracciolo” e il Progetto Memoria del Museo del Mare di Napoli
Il contributo riguarda il ritrovamento di un archivio e la vicenda in esso custodita: un lavoro allo stesso tempo di recupero della memoria e di ricerca storica. Le “Carte Civita-Labriola-Aubry” ci hanno permesso di riportare alla luce una straordinaria esperienza educativa, in gran parte dimenticata. L’esperienza della Nave Asilo “Caracciolo”, ispirata al principio del «mare redentore», si svolse negli anni tra il 1913 e il 1928; ad accogliere oltre settecento bambini e ragazzi di strada fu chiamata la signora Giulia Civita Franceschi (1870-1957), la “Montessori del mare”, ammirata a livello internazionale per il suo metodo. Il suo era un approccio educativo concepito per il recupero e l’integrazione di minori a rischio di delinquenza ed esposti a ogni tipo di malanno sia fisico che morale.
LUCA MASCOLO Sindaco di Agerola
Cenni biografici
Comincia ad occuparsi attivamente di politica nel 1993 con la carica di Consigliere Comunale di Agerola e dopo 4 anni come Assessore con delega nell’Urbanistica, Cultura e Finanze.
Nel 2003 ricopre l’incarico di Vice Presidente della Comunità Montana Monti Lattari Penisola Sorrentina, Ente Locale con autonomia statutaria.
Successivamente si candida Sindaco del Comune di Agerola con la lista civica “NuovaMENTE Agerola” venendo eletto nel maggio 2011.
Nel corso di tale mandato viene eletto al consiglio Metropolitano dove svolge l’incarico di capogruppo. Entusiasmo, iniziativa e dinamismo lo hanno spinto a ricandidarsi per l’espletamento del secondo mandato come Sindaco venendo rieletto il 6 giugno 2016.
Dai 20 sindaci rappresentativi degli enti locali dell’intera regione, arriva ad aprile 2017 un riconoscimento importante, ovvero l’elezione a Presidente dell’Ente Idrico Campano, Ente pubblico costituito per la programmazione, l’organizzazione ed il controllo del servizio idrico integrato, l’approvazione del piano operativo di emergenza per la crisi idropotabile, l’autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali e urbane in pubblica fognatura e le altre funzioni delegate dalla L.R. 15/2015 nel territorio regionale Campano.
Intervento
Nel 2011 la vocazione naturale del territorio di Agerola la si poteva dedurre dalla derivazione latina del suo nome: Ager, che vuol dire campo. Bisognava però svincolare lo stereotipo di semplice paese di montagna, di tipo rurale. In otto anni di amministrazione si è infatti riuscito a creare un vero e proprio Brand, siamo riusciti a liberarci di quell’accezione unilaterale e ad affermarci come paese turistico. Tutto ciò è testimoniato dai dati di crescita turistica: nel 2011 si contavano circa 19.000 presenze, nel 2016 si toccava la quota di 67.246 presenze, mentre ad oggi è stata superata la soglia 130.000. Questo anche grazie alla bellezza oggettiva del nostro territorio: la conformazione morfologica, la posizione del luogo come balcone che affaccia sulla Costiera Amalfitana e le caratteristiche naturalistiche dell’area ne hanno permesso la rimodulazione della vocazione.
La ricchezza del nostro territorio è legata sostanzialmente all’ambiente ed alle possibilità di sviluppo che se ne riescono a ricavare. Per tale fondamentale motivo, la tutela dell’ambiente è cardine primario di ogni attività. Per questo abbiamo dato vita al sistema di raccolta differenziata porta a porta, fondamentale strumento che ogni amministrazione comunale dovrebbe attuare e gestire al meglio al fine di avviare un corretto sistema di gestione dei rifiuti. Questo ci ha portato per più anni a numerosi riconoscimenti in tema ambientale.
LUIGI FILODORO progetto “bambini e musei – cittadini a regola d’arte
Cenni biografici
È attivo dal 1989 e ha partecipato a varie mostre collettive e personali, in Italia e all’estero. La sua ricerca artistica si è caratterizzata attraverso uno stile multimediale, nel quale l’elemento pittorico appare decontestualizzato e pretesto per costruire una dimensione “ambientale”. Formatosi alle idee partecipative e inclusive delle neo-avanguardie, nel 2004 fonda l’associazione culturale étant donnés, con la quale ha organizzato numerose rassegne d’arte con enti e istituzioni, tra cui “La parola in movimento” a Palazzo Marigliano di Napoli in collaborazione con il MIBAC Soprintendenza Archivistica per la Campania; dal 2007, dopo la mostra personale “Somiglianza del dissimile”a cura di Arcangelo Izzo, tenuta a Napoli nella Chiesa di S. Maria Incoronata e organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Napoli e Provincia con il contributo del Comune di Napoli e della Regione Campania, indirizza la sua ricerca verso la didattica e le forme artistiche nelle quali il processo è l’elemento di indagine principale. Comincia una collaborazione intensa con diverse istituzioni scolastiche, esplorando l’elemento pedagogico che i processi creativi e laboratoriali attivano all’interno dei percorsi formativi. Ha condotto interventi di formazione volti all’integrazione in realtà periferiche e con presenza di bambini stranieri e per l’inclusione di bambini disabili; per favorire una didattica laboratoriale e cooperativa ha ideato il Concorso di arte contemporanea “fuor d’acqua – premio Vitaliano Corbi” (I e II edizione, 2014 e 2015) dedicata al critico d’arte, anche per avvicinare il mondo professionale e delle competenze artistiche alle esigenze della comunità scolastica, in collaborazione tra gli altri con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e l’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. La prima edizione si è svolta al Castel dell’Ovo di Napoli, la seconda nel Palazzo Mediceo di Ottaviano (NA) dal titolo “L’arte è legalità”.
Dal 2011 conduce il percorso annuale Obiettivo Museo adottato in varie scuole, ed è promotore dell’iniziativa “Bambini e Musei” con elaborati artistici finalizzati ad esposizioni in musei.
Ha organizzato mostre al MAV di Ercolano, al MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, alla Certosa e Museo di San Martino e nel Museo del Novecento a Castel Sant’Elmo di Napoli.
Intervento
I linguaggi dell’arte costituiscono uno “spazio” formativo capace di potenziare le possibilità evolutive dell’uomo, favorendo un’interazione più cosciente con l’ambiente di riferimento.
In tal senso, i laboratori di didattica dell’arte diventano “luoghi” pedagogici del formare e del formarsi, spazi della “cura” utili alla progettazione di strategie di inclusione sociale e di ridefinizione identitaria oltre che d’innovazione dei sistemi e delle istituzioni culturali con una forte ricaduta non solo sul piano culturale, ma anche sociale e di pensiero critico.
Con queste premesse Luigi Filadoro ha fondato l’associazione culturale étant donnés e attiva percorsi formativi in scuole di aree periferiche, condividendo progetti in rete e collaborando con istituzioni museali per mostre didattiche. Il progetto “Bambini e Musei” rappresenta una buona prassi di didattica museale e di avvicinamento delle giovani generazioni al patrimonio artistico e culturale.
PATRIZIA VARONE Progetto “Mediterraneo fotografia tra terra e mare” e presidente dell’associazione “Lo cunto”
Cenni biografici
Giornalista Professionista e Curatrice Indipendente Laureata in Scienze Politiche, ha un Master in Giornalismo e una specializzazione in “Scienze umane e Nuove Tecnologie” per la qualità dei contenuti on line. Giornalista professionista, curatrice predilige progetti espositivi artistici che valorizzano la cultura, l’ambiente, la socialità e i diritti umani. Per l’organizzazione e la comunicazione di esposizioni, collabora, e ha operato, tra gli altri con Accademia di Belle Arti di Napoli, Voies Off – Arles, Apexart – New York, Biblioteca Nazionale di Napoli, Biblioteca Nazionale Braidense – Mediateca Milano, Photofestival & Expo in Città – Milano, Ecomuseo del Freidano-Regione Piemonte. E’ direttrice artistica di “Mediterraneo: fotografie tra terre e mare”, una rassegna nata nel 2012, grazie a “Lo Cunto” associazione di promozione sociale, per l’interesse verso la cultura mediterranea e il medium fotografico. Ha scritto, e collabora, con testate giornalistiche locali e nazionali o in uffici stampa. Elabora e realizza progetti editoriali. Elabora testi per cataloghi d’arte e coordina raccolte di racconti. Come autrice ha pubblicato tra gli altri: – “Tracce. Il Mediterraneo di Patrizia Varone”, evalunaedizioni 2019, – “Vite Mediterranee”, Rogiosi Editore, Napoli 2017. Un libro di vari autori che presenta la complessità e la multiculturalità delle vite intorno al mar Mediterraneo. -“Verdeblu”, Scuola Holden, Torino 2002. Una storia di ambiente e sviluppo sostenibile convertita in testo teatrale da Lucilla Giagnoni per il teatro Gobetti.
Intervento
“Lo Cunto”, associazione di promozione sociale, è un’associazione senza scopo di lucro con sede a Napoli, e dal 2012 organizza e promuove la rassegna annuale “Mediterraneo: fotografie tra terre e mare” che si svolge in diverse città d’Italia. L’associazione ha finalità culturali, sociali e formative nell’ambito della fotografia, dell’arte e della cultura, e le divulga attraverso esposizioni, pubblicazioni, seminari. “Lo Cunto” favorisce l’interazione di esperienze e risorse di differenti generazioni e nazionalità, negli ambiti della fotografia e della cultura. La realizzazione della rassegna annuale “Mediterraneo: fotografie tra terre e mare” ha questi presupposti: la cultura alla base del pensiero europeo nasce nel Mediterraneo e ricordarne le radici, la storia, le modalità dell’incontro con l’altro, permette di valorizzare il fattore “umano”, la persona e la sua socialità, come valore essenziale. Cultura ed arte sono un terreno fertile al dialogo e alla interazione. La fotografia, come espressione artistica, concorre a veicolare la conoscenza che facilita la socialità. La fotografia è comunicazione, è un media.
VALERIA PAGNINI dipartimento di Architettura dell’Università Federico II
Cenni biografici
Valeria Pagnini è laureata in Architettura. Nel 2018 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. É autrice di varie pubblicazioni dedicate, tra l’altro, alla storia urbana, all’archeologia industriale e a teorie ed estetiche della storia dell’arte moderna e contemporanea. È docente a contratto di Storia dell’architettura presso il Dipartimento di Ingegneria edile dell’Università Federico II di Napoli.
FABIANA CACCIAPUOTI Conservatrice Biblioteca Nazionale di Napoli
Cenni biografici
Fabiana Cacciapuoti, specializzata nel settore della conservazione, lavora alla sezione Manoscritti e Rari della Biblioteca nazionale di Napoli. Per Donzelli ha curato i 6 volumi dell’edizione tematica dello Zibaldone, pubblicati in cofanetto nel 2003. Ha conseguito il Doctorat d’État presso la Sorbona di Parigi ed è membro del comitato scientifico del Centro nazionale di studi leopardiani di Recanati.
Intervento
Un percorso nella memoria conservata in autografi di filosofi, poeti e viaggiatori che hanno rapporto con la meridionalità: da Vico a Leopardi, per individuare il contatto tra memoria e significati mediterranei sottolineando la funzione delle istituzioni preposte a tutela e conservazione dei materiali che quella memoria tramandano.
RAFFAELE DE MAGISTRIS Direttore Biblioteca Nazione di Napoli
Cenni biografici
Tutt’ora Direttore della Biblioteca Universitaria di Napoli dal 2015. Direttore ad interim della Biblioteca Statale Oratoriana dei Girolamini dal 2016 al 2017, di cui è stato nominato dalla Procura di Napoli anche Custode Giudiziario per gli anni 2017-2018. Nella sua veste istituzionale ha ricoperto vari incarichi; attualmente sovrintende alle operazioni di movimentazione del patrimonio librario nella Biblioteca dei Girolamini.
Ha rivestito cariche e incarichi in Associazioni e Comitati professionali. Di particolare rilievo l’attività svolta all’interno dell’Associazione Italiana Biblioteche, dove, tra l’altro, ricopre tutt’ora l’incarico di membro della Commissione di Attestazione, istituita nel gennaio 2014 ai sensi della L. n. 4/2013 (ed in tal veste è anche componente dell’Osservatorio Lavoro e Professione dal 2017). In passato, nella medesima Associazione, è stato, tra l’altro, membro del Comitato Esecutivo Nazionale negli anni 2008-2011.
Tra gli interessi scientifici, predominanti sono stati gli studi in materia di management delle biblioteche, sul profilo professionale del bibliotecario, sulla tipologia delle biblioteche pubbliche e sulla storia e dell’editoria. In questi settori conta un numero considerevole di pubblicazioni monografiche e articoli su riviste specializzate, n onché di partecipazioni a convegni. Numerose anche le docenze, anche in ambito universitario.
Intervento
“Carneade! Chi era costui?”. Qualcosa del genere esclama il 95% circa dei Napoletani quando sente parlare della Biblioteca Universitaria di Napoli. Questa amnesia non ha nulla di eccezionale: la Biblioteca Universitaria condivide la sorte dell’intero comparto delle biblioteche nel nostro Paese, cenerentole delle istituzioni culturali.
Eppure l’Universitaria vanta una sede splendida e una storia secolare, che affonda le sue radici nel Seicento e si intreccia con le vicende del Collegio Massimo dei Gesuiti e dell’Università di Napoli. Col suo milione circa di volumi è la più grande delle biblioteche universitarie afferenti al MIBAC e, a Napoli, è seconda solo alla Biblioteca Nazionale. Oltre 4.000 le cinquecentine custodite, cui si aggiungono tante collezioni pregiate, dalle edizioni bodoniane alle legature borboniche, ai lasciti di intellettuali e studiosi.
Ma, nonostante questa ricchezza, la Biblioteca Universitaria non può certo dirsi una biblioteca di conservazione nell’accezione ordinaria del termine. Al contrario, chi la frequenta coglie subito che la Biblioteca ha abbracciato una moderna filosofia di servizio, all’interno della quale le esigenze degli utenti e il rapporto col territorio costituiscono i punti cardine. Volendone tracciare l’identikit con pochi attributi, potremmo definirla: “multimediale” nei servizi e nelle raccolte; “amichevole”, cioè dotata di spazi per attività culturali (convegni, mostre, ecc.) e per il relax consoni alle istanze del terzo millennio; ed infine “integrata” nel contesto urbano e culturale in cui opera, in grado di dialogare con istituzioni e cittadini.
LORENZO MANGO comitato tecnico e scientifico dell’Università L’Orientale
Cenni biografici
È Professore di Storia del teatro moderno e contemporaneo all’Università di Napoli “L’Orientale”. Ha scritto Il Novecento del teatro. Una storia (2019) L’officina teorica di Edward Gordon Craig (2015); Il principe costante di Calderón de la Barca/Słowacki per Jerzy Grotowski, (2008); La scrittura scenica. Un codice e le sue pratiche nel teatro del Novecento, (2003); Alla scoperta di nuovi sensi. Il Tattilismo futurista, (2001 (anche e-book, 2015); Teatro di poesia. Saggio su Federico Tiezzi, (1994); La scena della perdita. Il teatro tra avanguardia e postavanguardia, (1987). È Presidente del Siba Sistema bibliotecario di Ateneo dell’Università di Napoli “L’Orientale”. È co-direttore di “Acting Archives Review. Rivista di studi sull’attore e la recitazione”.
STEFANIA CASTANÒ Direttrice Università de L’Orientale
Dal 1999 lavora nel mondo delle biblioteche universitarie occupandosi di catalogazione e classificazione, informatizzazione di servizi bibliotecari, valorizzazione di collezioni storiche, iniziative a supporto della ricerca bibliografica, acquisizione e gestione di risorse elettroniche. Alla direzione della Biblioteca di Area Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II si dedica all’organizzazione di corsi e seminari mirati alla divulgazione dei servizi bibliotecari, delle metodologie e degli strumenti per la ricerca bibliografica. Componente di gruppi di lavoro interuniversitari volti alla cooperazione tra sistemi.
Dal gennaio 2019 è alla direzione del SiBA, il Sistema Bibliotecario dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”.
Intervento Castanò e Mangano
L’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” è la più antica scuola di sinologia e orientalistica del continente europeo, Ateneo specializzato nello studio e nella ricerca delle realtà linguistiche e culturali dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e delle Americhe. Una tradizione consolidata di indagine, apertura e conoscenza dei diversi paesi del mondo che trae le sue origini dal progetto del missionario Matteo Ripa fondatore, nel 1724, del Collegio dei Cinesi con l’ambizioso scopo di convertire l’immenso impero cinese alla fede cattolica. Da Napoli, capitale proiettata nel Mediterraneo e centro di convergenza e fusione di influenze diverse, l’Ateneo si è nel tempo imposto come riferimento multiculturale in grado di stringere intense relazioni internazionali per offrire ai giovani una formazione attenta alle esigenze del mondo contemporaneo. Le preziose collezioni custodite dal sistema bibliotecario rispecchiano tale vocazione internazionalistica. Le tre sedi, incardinate nella vita universitaria dei principali palazzi storici occupati dall’Ateneo – Palazzo Giusso, Palazzo Saluzzo di Corigliano e Palazzo Santa Maria Porta Coeli – rappresentano un presidio culturale e sociale che mette a disposizione collezioni aggiornate, in grado di soddisfare le esigenze informative di studenti e ricercatori e, nel contempo, si apre ad una fruizione globale con iniziative di terza missione, dai progetti di digitalizzazione alle prestigiose mostre ed esposizioni, consapevole della responsabilità di tramandare e valorizzare un grande patrimonio che è testimonianza degli universi culturali, antichi e moderni, di tutti i paesi del mondo.
ROSA MAIELLO Presidente Associazione Italiana Biblioteche
cenni biografici
Sono nata e vivo a Napoli, dove mi sono laureata con lode in Giurisprudenza e abilitata all’esercizio della professione forense. A Roma, Università La Sapienza, mi sono specializzata con lode in Biblioteconomia. Dal 1991 ho sempre lavorato in biblioteche di università e ricerca e, dal 2004, sono Direttore della Biblioteca di Ateneo dell’Università “Parthenope”. Mi occupo di gestione e sviluppo di biblioteche ibride e digitali a supporto della ricerca scientifica e ho tenuto corsi e pubblicato diversi saggi peer reviewed su rivista e in volume su questi argomenti e in materia di diritto dell’informazione, diritto d’autore e legislazione dei beni culturali. Presidente nazionale dell’Associazione italiana biblioteche (AIB) per il triennio 2017-2020, ne coordino l’Osservatorio legislativo; ho precedentemente ricoperto nell’AIB diverse cariche e incarichi, occupandomi tra l’altro di formazione e qualificazione professionale dei bibliotecari. Ho fatto parte dal 2008 del Gruppo Open Access della Conferenza dei Rettori delle Università italiane e, dal 2010, dell’Expert Group on Information Law di EBLIDA, European Bureau of Library, Information and Documentation Associations.
Intervento
Saranno illustrate le principali attività e alleanze dell’AIB e dei bibliotecari italiani per lo sviluppo delle biblioteche e del servizio bibliotecario pubblico come fattore di coesione, progresso, riequilibrio e innovazione, nell’ambito delle politiche per la promozione della lettura, l’apprendimento lungo l’arco di tutta la vita, la ricerca scientifica, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale, il contrasto alla povertà culturale, la rigenerazione urbana, la produzione partecipativa di nuova conoscenza, la valorizzazione delle diversità culturali, e per l’accesso più ampio possibile all’eredità culturale.
FIORINDA LI VIGNI Segreteria Generale Istituto Studi Filosofici
Cenni biografici
Nata a Roma nel febbraio del 1956, Fiorinda Li Vigni è dall’autunno 2016 Segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, per il quale ha svolto nei decenni passati attività didattica e di ricerca.
Laureata in sociologia e in filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha inoltre conseguito il diploma presso la Scuola di Perfezionamento e il titolo di Dottore di ricerca in filosofia (I ciclo). Grazie a borse di studio del Ministero degli Affari Esteri e del CNR ha studiato in Germania e in Francia, a Poitiers, presso il “Centre de Recherche et de Documentation sur Hegel e Marx”, sotto la guida del prof. Jacques D’Hondt. Ha collaborato con la RAI dal 1988 fino alla chiusura del progetto, come traduttrice e redattrice dell’Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche. È titolare di una duplice abilitazione di seconda fascia, nel settore di Filosofia politica e di Storia della filosofia.
Oggetto delle sue ricerche è stato il pensiero hegeliano, con particolare riguardo ai suoi aspetti etico-politici e alla riflessione sul linguaggio, l’interpretazione filosofica della Rivoluzione francese, e infine, per quanto riguarda il mondo antico, il pensiero sofistico, con particolare riferimento a Protagora e Gorgia, e la tragedia attica.
Intervento
In che modo coniugare ricerca specialistica e discussione di grandi temi filosofici, letterari, scientifici? In che modo indurre a dialogare ambiti disciplinari lontani, che spesso però guardano agli stessi oggetti? In che modo instaurare un confronto fra generazioni diverse di studiose e studiosi, guidato dalla modalità del reciproco ascolto? In che modo tenere insieme lo spazio per la riflessione e l’approfondimento con l’apertura alla città e alle sue esperienze culturali e artistiche più vive? Ecco alcune delle sfide che un’istituzione come l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici si trova oggi ad affrontare, nell’idea che non ci sia cultura senza impegno civile e nella convinzione altrettanto forte che la cultura continui a valere “per se stessa”.
MARTA HERLING Segretario Generale Istituo Italiano Studi Storici
Cenni biografici
Nata a Napoli nel 1957, si è laureata in Lettere moderne all’Università di Napoli ed ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Milano con una tesi su: Storiografia e questione nazionale in Polonia negli ultimi decenni dell’Ottocento. Dal 1988 è Segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici. Autrice di saggi e traduzioni sulla storia della storiografia e della cultura in Polonia fra Otto e Novecento; è responsabile dell’archivio di Gustaw Herling presso la Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” e cura i programmi di edizione delle sue opere in Polonia, in Italia e in altri paesi. Le sono stati conferiti il Premio “Benemerito per la cultura Gloria Artis” del Ministro della Cultura della Repubblica di Polonia, e il Premio “Guido Dorso” per la cultura. E’ membro del Comitato scientifico dell’Edizione nazionale delle opere di Croce; socio corrispondente della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli e dell’Accademia Pontaniana; Consigliere della Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce”.
Intervento
La cultura a Napoli è sempre stata all’altezza della storia della città i Napoli: oggi rappresenta nelle sue espressioni migliori non solo la storia, ma le energie vive, resistenti al degrado e alla degenerazione della compagine sociale, al silenzio dei centri direzionali, amministrativi e politici. Si assiste a una rinascita in cui sono impegnati diversi soggetti culturali: istituzioni scientifiche e accademiche, i Musei, le Biblioteche dalla nazionale all’universitaria, quelle comunali o di quartiere, Archivi, Scuole storiche unite in rete, associazioni civiche e ambientaliste. Coloro che dirigono enti e associazioni con gli operatori che vi lavorano, sono animati dalla volontà di costruire un tessuto di relazioni, di poli costituiti a livello locale con agganci nazionali e internazionali, che possa contribuire al patrimonio civile e culturale della città e alla sua memoria.
CREDITS
Organizzazione: Rita Felerico
Le vignette di Corvo Rossi: Furio Sandrini (Corvo Rosso)
Grafica: Matteo De Marino
Concept locandina: Aldo Capasso
Fotografia: Claudia Scuro
INFO
Associazione PERIPLI – Culture e Società EuroMediterranee
www.peripli.org|info@peripli.org
Facm – Fondazione dell’Assemblea dei Cittadini e delle Cittadine del Mediterraneo
www.fundacionacm.org|info@fundacionacm.org
UFFICIO STAMPA PER PERIPLI
Anna Marchitelli 333 1198973 | marchitelli.comunicazione@gmail.com
Rita Felerico 347 2600961 | ritafelerico2@gmail.com
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