Report: Convegno, Formazione e Lavoro: una sfida per il Mediterraneo
Report: Convegno, Formazione e Lavoro: una sfida per il Mediterraneo
Amiche/i di Peripli, il convegno proposto dalla nostra Associazione : Formazione e Lavoro: una sfida per il Mediterraneo – come annunciato dalle nostre newsletter – si è svolto presso la Camera di Commercio di Napoli il 21 gennaio 2014. Organizzato – insieme alla collaborazione della Camera di Commercio di Napoli – con l’Assessorato al Lavoro del Comune di Napoli e con il CNA è stato seguito da pubblico e stampa e da una buona rappresentanza giovanile con notevole interesse.
Oltre alla presenza del prof. Latouche, desideriamo segnalare quella del prof. Dominique Bendo – Soupou e di David Torres dell’ACM ( Assemblée des citoyens et des citoyennes de la Méditerranée ), del dott. Claudio Gentili di Confindustria e di Souad Bouhamidi dell’ANAPEC – Marocco.
Man mano che arriveranno, saranno pubblicate sul sito le relazioni dei convenuti.Per introdurre all’argomento, apriamo con una breve introduzione,con i link di riferimento per seguire le interviste realizzate da Tv Argana al prof. Serge Latouche e alla prof.ssa Maria Donzelli e con la relazione del prof. Dominique Bendo – Soupou.
Formazione e Lavoro : una sfida per il Mediterraneo.
Il rapporto lavoro/vita attraversa in modi e maniere diverse e differenti tutto l’arco dell’ esistenza ed è per questo che occorre rivederlo, rifondarlo , rileggerlo più volte nel corso degli anni. Non basta quindi cercare equilibrio fra necessità, desideri e realtà per una volta sola: il ‘salario’ rendendoci partecipi di una collettività, parte di una sfera pubblica variegata e a suo modo ‘esigente’ nei nostri confronti è, con il lavoro, elemento fondante di una cittadinanza attiva.
Quando ‘si lavora’ si entra in relazione, si intrecciano legami all’interno dei quali è la persona ad avere e a conquistare un valore, un ruolo. Inteso in questo senso,il lavoro non è ‘fatica’, non ‘oggettivizza’ la persona, non la riduce a mero mezzo produttivo e di sostentamento,anzi costituisce un differenziale, uno strumento di cambiamento per il soggetto e per lo spazio in cui agisce.
Queste riflessioni sembrano non dare ‘spiegazione’ allo stato di fatto in cui versa l’economia e in generale la crisi occupazionale; invece riteniamo necessario ricordarle, perché è l’assenza di questi valori a determinare la mancanza di una cultura del lavoro che via via nel tempo il sistema produttivo e il mercato, per loro esclusivo tornaconto, hanno determinato. Un sistema cultura perso che si cerca di recuperare con affanno, schiacciati dagli ‘interessi economici’; si focalizza l’attenzione sulle work experience più virtuose, sul ruolo dell’apprendimento, sulla formazione, sull’analisi delle proiezioni rispetto alle professioni del futuro.
Tale situazione, ormai dilagante nella maggior parte dei Paesi del globo terrestre, accomuna l’area mediterranea con particolari caratteristiche. Nei limiti e nei confini dei singoli ‘genius loci’, nella sponda nord e sud del mare nostrum si verificano impasse che nelle loro differenze mostrano di possedere simili chiavi di autodeterminazione. La sfida della formazione/lavoro è il comune denominatore che può legare il destino delle popolazioni e il futuro di intere generazioni.
Su questa complessa tematica, l’Associazione Peripli per merito della Presidente, la prof.ssa Maria Donzelli, ha lanciato sul tappeto diversi input, organizzando tavole rotonde, dibattiti di riflessione; Enrico Panini assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli ne ha raccolto il richiamo e il seminario da poco concluso presso la Camera di Commercio, con larga partecipazione di rappresentanti delle due sponde, ne testimonia l’importanza e la necessità di discutere e confrontarsi su tali problematiche più e più volte.
La prof.ssa Donzelli, nel coordinare il dibattito, non ha mai mancato di evidenziare : a) l’efficacia della creazione di una rete fra istituzioni, associazioni e mondo del lavoro, sempre auspicata ma mai concretizzatasi su obiettivi realizzati; b) la mancanza da parte della maggior parte dei soggetti protagonisti della crisi di una sistematica riflessione teorica e esperienziale sul tema globalizzazione / economia, che trasformi i punti di crisi in opportunità e risorsa; c) obiettivi e proposte di azione, quelle proposte durante il convegno, quelle che potrebbero realizzarsi a breve.
Il prof. emerito dell’Università di Paris 11/Sud Serge Latouche ,ha aperto i lavori con una lectio dal titolo Il fallimento della civiltà del lavoro e la decrescita come progetto mediterraneo, nella quale ha sostenuto il ruolo fondamentale e determinante – nella prospettiva di un superamento della crisi – della formazione, sia nei confronti delle scelte personali che collettive, oltre che della creatività intesa come strumento di cambiamento. Sono infatti questi elementi di ‘crescita’ ad arginare il fallimento di una civiltà globalizzata che non ha favorito il dialogo fra i popoli e le differenze ( i veri elementi di ricchezza ), ma appiattito le emergenze sociali in una mercificazione univoca. E’ necessario ‘riterritorializzare’, sviluppare il dialogo su un concetto di pluriversalismo, lì dove lo stesso lavoro – inteso nei termini finora usati – segna la fine di un’era. Il concetto/valore della decrescita trova le sue radici nella crisi stessa, decrescita vuol dire uscire dalla società dei consumi e ritrovare ‘ il senso della misura’. Qual’è il posto del lavoro nella decrescita? Il progetto mediterraneo della costruzione di una nuova identità sociale può e deve partire da qui e dalla formazione/educazione alla cooperazione e alla presa di coscienza delle responsabilità personali e sociali.
Sugli elementi del ‘cambiamento’ si è mosso il confronto dei relatori che, dal loro punto di vista, hanno fornito esempi concreti di azione ( il prof. Luigi Mascilli Migliorini per l’esperienza della Summer School, David Torres per la realizzazione delle Banche Etiche, Zouhir Louassini per il focus sulla comunicazione del Mediterraneo nel mondo globalizzato e Alfonso Artiaco per l’accompagnamento dei giovani artisti all’interno del mercato dell’arte) o progetti e strategie in itinere (vedi l’intervento di Giuseppe Oliviero, Presidente Nazionale del CNA o di Durante rappresentante della Confederazione Europea dei Sindacati ).
Più teorici ma non per questo meno incisivi gli interventi di Nevila Xhindi, dell’Università di Tirana, che ha toccato il problema della formazione dei laureati per il mercato del futuro, di Gianluca Solera, anche lui rappresentante dell’ACM,il quale ha sottolineato l’importanza della cooperazione nell’ottica di una economia solidale, e soprattutto la relazione del prof. Dominique Bendo-Soupou : Conflitti, lavoro, sfide strategiche nella transizione mediterranea. In ottica geopolitica il prof. Bendo ha trattato da un punto di vista critico la questione lavoro, ponendo a sé e alla platea dubbi e domande : il lavoro è oggi un conflitto o un valore? è generatore di conflitti? Perché all’interno di dibattiti politici e culturale è posto al centro di una complessiva strategia di ‘crescita’?.
Alla prof.ssa Angela Procaccini un grazie e un riconoscimento particolare, per la sua capacità organizzativa e per il suo inconfondibile approccio ai problemi che come sempre caratterizza i suoi interventi-
Un particolare ringraziamento va all’Assessore Panini, al quale riconosciamo il merito di aver reso possibile l’incontro che, speriamo, si ripeta con nuove prospettive e mete raggiunte.
Rita Felerico
Riportiamo qui di seguito gli approfondimenti, gli interventi e le interviste.